ROSSINI, Gioacchino. Bella lettera autografa firmata, una delle ultime vergate da Rossini a sei mesi dalla scomparsa (Parigi 23 Aprile 1868), tre pagine 8o gr.. La lettera  indirizzata ad Angelo Mignani, il suo factotum (si pu ben dire!) di Bologna, che seguiva i suoi affari finanziari e legali, ma anche musicali, ed  scritta nel pieno di una burrasca che amareggi l'ultimo periodo di vita di Rossini. In quella primavera maligna i malanni nervosi del compositore stavano precipitando; il Ministro Broglio lo stimava il maggior musicista vivente e lo aveva invitato a presiedere un'associazione per lo sviluppo della musica italiana contemporanea: ci che gli aveva attirato gli strali di Verdi e di Boito! A Mignani Rossini si rivolge per questioni finanziarie relative all'architetto Donsanto e ai signori Filipetti e Tlard. Quest'ultimo, "imprenditore e capo macchinista [...] bestemmiando come un Turco e per convenzione fatta forzatamente ha dovuto sborsare". Figuri
ROSSINI, Gioacchino. Bella lettera autografa firmata, una delle ultime vergate da Rossini a sei mesi dalla scomparsa (Parigi 23 Aprile 1868), tre pagine 8o gr.. La lettera indirizzata ad Angelo Mignani, il suo factotum (si pu ben dire!) di Bologna, che seguiva i suoi affari finanziari e legali, ma anche musicali, ed scritta nel pieno di una burrasca che amareggi l'ultimo periodo di vita di Rossini. In quella primavera maligna i malanni nervosi del compositore stavano precipitando; il Ministro Broglio lo stimava il maggior musicista vivente e lo aveva invitato a presiedere un'associazione per lo sviluppo della musica italiana contemporanea: ci che gli aveva attirato gli strali di Verdi e di Boito! A Mignani Rossini si rivolge per questioni finanziarie relative all'architetto Donsanto e ai signori Filipetti e Tlard. Quest'ultimo, "imprenditore e capo macchinista [...] bestemmiando come un Turco e per convenzione fatta forzatamente ha dovuto sborsare". Figuriamoci se Rossini si lasciava turlupinare da un Talard qualsiasi...

Details
ROSSINI, Gioacchino. Bella lettera autografa firmata, una delle ultime vergate da Rossini a sei mesi dalla scomparsa (Parigi 23 Aprile 1868), tre pagine 8o gr.. La lettera indirizzata ad Angelo Mignani, il suo factotum (si pu ben dire!) di Bologna, che seguiva i suoi affari finanziari e legali, ma anche musicali, ed scritta nel pieno di una burrasca che amareggi l'ultimo periodo di vita di Rossini. In quella primavera maligna i malanni nervosi del compositore stavano precipitando; il Ministro Broglio lo stimava il maggior musicista vivente e lo aveva invitato a presiedere un'associazione per lo sviluppo della musica italiana contemporanea: ci che gli aveva attirato gli strali di Verdi e di Boito! A Mignani Rossini si rivolge per questioni finanziarie relative all'architetto Donsanto e ai signori Filipetti e Tlard. Quest'ultimo, "imprenditore e capo macchinista [...] bestemmiando come un Turco e per convenzione fatta forzatamente ha dovuto sborsare". Figuriamoci se Rossini si lasciava turlupinare da un Talard qualsiasi...
Sale room notice
L'illustrazione a pagina 65 num.401 si riferisce al lotto 404.