Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770)
Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770)

La predica del Battista

Details
Giovanni Battista Tiepolo (1696-1770)
La predica del Battista
reca sul retro della cornice iscrizione 'acquistato a Londra, proprietà Luigi Grassi'; ed un'antica etichetta 'Firenze - Mostra della pittura italiana del Seicento e Settecento' n. 464'
olio su tela
cm 32x43
Provenance
Già a Londra, proprietà Luigi Grassi (1920); Milano, collezione Conte Giovanni Treccani degli Alfieri
Literature
G. Fiocco, La pittura veneziana del seicento e settecento, Bologna, 1929, p. 55; A. Morassi, Giambattista e Domenico Tiepolo alla Villa Valmarana, in 'Le arti', aprile-maggio 1941, p. 253, nota 7; A. Morassi, G.B. Tiepolo, Bergamo, 1943, pp. 18-20; G. Fiocco, voce 'Tiepolo, Giambattista', in Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti (Enciclopedia Treccani), Roma, 1950, vol. XXXIII, pp. 828-830, tav. CIX; G. Vigni, Tiepolo, Milano-Firenze, 1951, pp. non num.; A. Morassi, Giovanni Battista Tiepolo, London, 1955, p. 15, tav. 14; A. Morassi, Some modelli and other unpublished works by Tiepolo, in 'The Burlington Magazine' XCVII, 1955, pp. 4-12, n. 1; A. Morassi,A complete catalogue of the paintings of Giambattista Tiepolo, London, 1962, p. 28; A. Pallucchini, L'opera completa di Giambattista Tiepolo, Milano, 1968, p. 98, n. 81g; R. Bossaglia, La presenza a Bergamo di Giovan Battista Tiepolo, in I pittori bergamaschi. Il Settecento. II, Bergamo, 1984, pp. 51-77, n. 1C; M. Levey, Giambattista Tiepolo. His life and art, New Haven-London, 1986, p. 67; AA.VV., Venedigs Ruhm im Norden (catalogo), Hannover-Duesseldorf, 1991-1992, p. 232; M. Gemin e A. Pedrocco, Giambattista Tiepolo. I dipinti. Opera completa, Venezia, 1993, n. 142a, ill.; R. Bossaglia, Tiepolo a Milano. Itinerario lombardo del pittore veneziano, Milano, 1996, p. 60; F. Pedrocco e T. Pignatti, Giambattista Tiepolo. Itinerari veneziani, Venezia, 1996, p. 26; G.M. Pilo, La giovinezza di Giovanni Battista Tiepolo e gli sviluppi della sua prima maturità, Venezia, 1997, p. 160, ill. 202; AA.VV., Giambattista Tiepolo (catalogo), Parigi, 1998-1999, p. 110
Exhibited
Firenze, Palazzo Pitti, Mostra della pittura italiana del Seicento e Settecento, 1922, n.998; Venezia, Palazzo delle Biennali, Il Settecento italiano, 1929, p. 60, n. 7; Londra, The Burlington House, Mostra di arte italiana, 1930; Lucerna, Mostra dell'Ambrosiana, 1946; Venezia, Palazzo delle Biennali, XXV Biennale Internazionale d'Arte, 1950; Venezia, Giardini della Biennale, Il Tiepolo, 1951, p. 48, n. 35, tav. LII; San Paolo del Brasile, Dal Caravaggio al Tiepolo, 1954, p. 126, n. 108; Bergamo, Palazzo della Ragione,Fra Galgario e il Settecento, 1955, pp. 46-47, n. 50, ill.; Udine, Villa Manin di Passariano, Mostra del Tiepolo. Dipinti, 1971, n. 25, ill.

Lot Essay

Il presente dipinto è pertinente ad una delle committenze meglio documentate del Tiepolo: gli affreschi della Cappella Colleoni di Bergamo. Tale ciclo pittorico costituisce anche il culmine dell'attività lombarda dell'artista veneziano, svoltasi a più riprese tra il 1731 il 1741. Il Tiepolo ricevé l'invito a decorare l'Amadeo, il mausoleo della famiglia Colleoni, il 4 novembre 1731. La decisione di impiegare l'artista fu presa dal consiglio del Luogo Pio della Pietà il 26 gennaio 1732, e i documenti narrano che già il 30 novembre 1732 Tiepolo era al lavoro. Nel luglio del 1733 il pittore, terminati i lavori, rientrava a Venezia.
Nel 1732 il Tiepolo affrescò le 'Quattro virtù teologali' nei pennacchi della cupola, il 'San Marco evangelista' ed il 'Martirio di San Bartolomeo' nelle lunette del coro, mentre nel 1733 furono eseguite le 'Storie del Battista', comprendenti 'La predica alle turbe', 'Il battesimo di Cristo' e la 'Decollazione', rispettivamente affrescate nella lunetta della parete a sinistra, in quella contigua, sulla parete di fondo, e in quella sull'ingresso della cappella.
Per tutte le sue opere importanti - anche quelle a fresco - Tiepolo eseguì piccoli 'modelli' portati ad un elevato grado di finitura, utili sia per sviluppare appieno le sue idee, sia per illustrare più efficacemente al committente il progetto finito. Le misure di questi modelli oscillavano costantemente tra i 60x95 cm e i 80x120 cm, ma per dipinti di formato più piccolo si riducevano a circa 32x45cm o 50x70cm, come per il presente lotto. Secondo Morassi "these prepatory sketches [...] are in every respect finished, and never left in any ambiguous, vague, ill-defined state. Indeed, his modelli are works of art in themselves" (A. Morassi, Some modelli and other unpublished works by Tiepolo, in 'The Burlington Magazine' XCVII, 1955, p. 4).
Della 'Predica del Battista' sono note varie versioni più piccole dell'affresco. Le telette a Bergamo, Accademia Carrara e ad Amiens, Museo Civico, sono ritenute dal Morassi opere di scolari. Il modello del Museo di Besancon, già collezione Gigoux, ritenuto autografo dal Sack (E. Sack, Giambattista und Giandomenico Tiepolo, Hamburg, 1910, p. 163), è stato espunto di recente insieme alla teletta di Casa Torres, Madrid. Entrambi vengono oggi considerati copie dal modello qui offerto (cf. Parigi, Petit Palais, Giambattista Tiepolo (catalogo), Parigi, 1998-1999, n. 19). Un bozzetto più grande (36,2x52,6cm) già a Londra, Christie's, 4-VII-1986, lotto 79, è invece generalmente ritenuto autografo. Un altro modello per il 'Battesimo di Cristo', presso l'Art Institute di Chicago, sarebbe secondo alcuni studiosi una copia antica del modello originale, ora disperso; secondo altri, invece, è un'opera autografa, dello stesso formato del presente modello. Di misure identiche a quelle del presente modello è anche la teletta preparatoria della 'Decollazione del Battista' ora a Stoccolma, Nationalmuseum. Comprata nel 1736 dal Conte G. de Tessin, ministro di Svezia a Venezia, passò nelle mani di Louisa Ulrika, futura regina di Svezia nel 1749. Ereditato dal re Gustavo III nel 1777, giunse nella collezione del Museo Reale nel 1792. Rispetto ai modelli della 'Predica' e del 'Battesimo' le differenze tra modello e affresco sono maggiori nel caso della 'Decollazione'.
Nel contratto relativo alla Cappella Colleoni fu imposto che "il signor Giovanni Battista Tiepolo pittore veneziano abbia con la possibile celerità a portarsi in Bergamo a dipingere [...] le seguenti istorie [...] con quel maggior numero di figure possibili". In effetti Tiepolo inserì nelle 'Storie del Battista' un variegato campione umano, soprattutto nella 'Predica', che "si apre come una scena di teatro", nel modo che "diventerà caratteristico negli anni a venire" (T. Pignatti, Tiepolo, Brescia, 1967, p. xx). Nei luminosi toni argentei affiora il ricordo delle opere del Veronese, trasfigurate dalla fantasia capricciosa di Tiepolo. Lo sfondo, sia della 'Predica' sia del 'Battesimo', richiama tipici paesaggi padani. Il Levey ha ipotizzato che la donna seduta ai piedi del Battista, che allatta un neonato, sia un ritratto di Cecilia Tiepolo, la moglie del pittore, a cui nell'ottobre del 1732 era nato Francesco (M. Levey, Tiepolo. His life and art, New Haven e Londra, 1986, p. 66).
Il presente modello e quello di Stoccolma sono stilisticamente vicini all''Ultima Comunione di San Gerolamo' a Stoccarda, Staatsgalerie (A. Pallucchini, Giambattista Tiepolo, Milano, 1968, n. 82, ill.) e alla 'Morte di San Gerolamo' a Milano, Museo Poldi-Pezzoli (cf. AA.VV, Museo Poldi Pezzoli. Dipinti, Milano, 1982, cat. 152, ill. 288). Tutti e quattro i modelli sono "distinguished by the granular nature of the paint (almost as if sandy) and by a bolder and more impetuous touch, which indicates approximately the masses of light and shadow, as well as by an incisiveness in the drawing of the figures" (A. Morassi, Giovanni Battista Tiepolo, Londra, 1955, pp. 15-16).
Una variante tra il presente modello e l'affresco della 'Predica' a Bergamo è nella figura maschile seduta ai piedi del Battista. Nella tela è in posizione frontale, mentre nell'affresco è vista di spalle, in una postura più drammatica. Al contrario di quanto ritenuto sinora, La 'Predica del Battista' incisa da Giandomenico Tiepolo non sembra basata sull'affresco, ma sul modello qui offerto. La figura seduta ai piedi del Battista, infatti, nell'incisione è in una posizione identica a quella nel presente modello, e quindi opposta a quella dell'affresco (cf. E. Sack, Giambattista und Giandomenico Tiepolo, Hamburg, 1910, p. 79). Non sorprende che Giandomenico abbia scelto proprio il presente modello per la sua stampa, ritenendolo ancor più dell'affresco un esempio dell'ingegno pittorico del padre. Anche Pedrocco e Pignatti furono dello stesso avviso: "in specie si vedano, relativamente alle pitture della cappella Colleoni, i vivaci bozzetti (oggi a Stoccolma e in collezione Treccani a Milano), fra i più straordinari dell'artista" (F. Pedrocco - T. Pignatti, Giambattista Tiepolo. Itinerari veneziani, Venezia, 1996, p. 26).

Il dipinto è soggetto a notifica da parte del Ministero per i Beni e e le Attività culturali.