NESSO E DEIANIRA IN BRONZO, PROBABILMENTE SECOLO XVII,
Total Premium Hammer Price 22.5% on the hammer p… Read more
NESSO E DEIANIRA IN BRONZO, PROBABILMENTE SECOLO XVII,

Details
NESSO E DEIANIRA IN BRONZO, PROBABILMENTE SECOLO XVII,
Nesso, impennato, blocca Deianira con entrambe le mani, la destra sul seno della donna e la sinistra sulla sua spalla destra, Deianira con le braccia aperte, si appoggia al dorso del centauro soltanto con la punta del piede sinistro, mentre la gamba destra è stesa, un drappo pende dal dorso del centauro; le zampe posteriori di Nesso poggiano su una base in marmo giallo (difetti, qualche riparazione alla coda e al braccio destro di Nesso, piede sinistro e braccio destro di Deianira)
alt. cm 39,3 senza la base e alt. cm 49 con la base
NESSUS AND DEJANIRA, BRONZE GROUP, PROBABLY 17TH CENTURY
Literature
F. Baldinucci, Notizie de' Professori del disegno da Cimabue in qua, Firenze 1681-1728, 6 voll; ed a cura di F. Ranalli, Firenze 1845-1847, 5 voll., IV, 1846, p. 18.
C. Avery and A. Radcliffe, Giambologna 1529-1608, Sculptor of the Medici, Edinburgh and London 1978, pp. 109-117.
Special notice
Total Premium Hammer Price 22.5% on the hammer price of the first ITL.200.000.000 (€130.000) 18.5% for any amount in excess of ITL.200.000.000 (€130.000)

Lot Essay

Il soggetto qui rappresentato, tratto dagli episodi 'Delle Fatiche di Ercole' (Ovidio, Metamorfosi, libro IX, 101-133) è stato classificato dal professore Charles Avery, come una delle tre tipologie, capostipiti di numerosi esemplari ideati dal Giambologna, ed eseguiti, dalla sua bottega prima e dai suoi seguaci Seicenteschi poi. In particolare, questa composizione, concepita dal Giambologna sul finire del Cinquecento, fu realizzata dal suo collaboratore Antonio Susini quando questi aprì la sua bottega in via de' Pilastri a Firenze (1600). Egli, continuò a realizzare opere ispirandosi alle idee iconografiche di Giambologna. Su questa via continuò il nipote, Giovan Francesco Susini che ne ereditò la bottega. L'esemplare presentato in asta, più difficilmente reperibile rispetto alle altre due tipologie, potrebbe essere stato realizzato da quest'ultimo. Rispetto alla prima stesura, che risulta essere più grande di dimensioni di alcuni centimetri (alt. cm 43,5), questo gruppo, seppure di ottima qualità, non presenta alcuni dettagli, come il lembo molto svolazzante del drappo o la coda forzatamente trattenuta, del cavallo, che acuivano il senso, enfatizzato da Antonio nella sua composizione originale, di imminenza e di drammaticità dell'episodio narrato.