Lot Essay
Il soggetto qui rappresentato, tratto dagli episodi 'Delle Fatiche di Ercole' (Ovidio, Metamorfosi, libro IX, 101-133) è stato classificato dal professore Charles Avery, come una delle tre tipologie, capostipiti di numerosi esemplari ideati dal Giambologna, ed eseguiti, dalla sua bottega prima e dai suoi seguaci Seicenteschi poi. In particolare, questa composizione, concepita dal Giambologna sul finire del Cinquecento, fu realizzata dal suo collaboratore Antonio Susini quando questi aprì la sua bottega in via de' Pilastri a Firenze (1600). Egli, continuò a realizzare opere ispirandosi alle idee iconografiche di Giambologna. Su questa via continuò il nipote, Giovan Francesco Susini che ne ereditò la bottega. L'esemplare presentato in asta, più difficilmente reperibile rispetto alle altre due tipologie, potrebbe essere stato realizzato da quest'ultimo. Rispetto alla prima stesura, che risulta essere più grande di dimensioni di alcuni centimetri (alt. cm 43,5), questo gruppo, seppure di ottima qualità, non presenta alcuni dettagli, come il lembo molto svolazzante del drappo o la coda forzatamente trattenuta, del cavallo, che acuivano il senso, enfatizzato da Antonio nella sua composizione originale, di imminenza e di drammaticità dell'episodio narrato.