Giuseppe Capogrossi (1900-1972)
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Giuseppe Capogrossi (1900-1972)

Superficie 286

Details
Giuseppe Capogrossi (1900-1972)
Superficie 286
firmato e datato in basso a destra Capogrossi '58; titolo sul retro Sup 286
olio su tela
cm 102x72
Eseguito nel 1958
Literature
G. C. Argan, Capogrossi, Roma 1967, p. 176, n. 338 (illustrato)
Exhibited
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Giuseppe Capogrossi, 12 dicembre 1974 - 2 febbraio 1975, cat., pp. 83-84, n. 75 (illustrato)
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's, for each lot, is calculated in the following way: 24% on the hammer price of the first € 110.000,00 18,5% on the hammer price for any amount in excess of € 110.000,00

Lot Essay

Direttamente dal sommerso del collezionismo privato viene proposto sul mercato delle aste un quadro di particolare fascino e di straordianria importanza nella produzione di Capogrossi. Un'opera che vanta una fondamentale pubblicazione e un'importante esposizione presso il Museo Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, che aggiungono il prestigio della storicizzazione all'eleganza raffinata di un'opera unica.
Il tema della pittura signica - cifra stilistica e percorso creativo di Capogrossi - trova qui un nuovo livello d'espressione caratterizzato dall'ingigantimento del segno, che contrappone con raffinata purezza i colori primari. L'elegante bicromismo della composizione trova il suo puntuale contrappunto cromatico nel centro rosso, che si pone come catalizzatore della trama compositiva dell'opera.
La forma archetipica, a cui la ricerca di Capogrossi mira, poteva essere raggiunta solo con il bianco-nero. La ricerca in sè non può puntare sul colore: un segno che possiede contenuto spaziale autonomo deve essere autonomo, il più scabro possibile. Il segno, ossessivamente studiato, proposto, visitato, è una "formula spaziale", come dice Argan, accoglie in sé l'intrinseco significato dello spazio.
"Capogrossi definisce 'superfici' i suoi quadri, perchè è convinto di aver annullato la terza dimensione, ma non gli sfugge che la superficie può nascere solo da segni giustamente equilibrati, ed è convinto che non occorre dare l'immagine generale dello spazio se lo spazio è contenuto nel singolo frammento del suo discorso. Ecco il segreto di Capogrossi: rinunciare in via di ipotesi alla spazio per studiare amorosamente tutti gli spazi possibili" (C. Argan, Capogrossi, Roma 1967, p.43).