![CAORSIN, Guilelmus. Obsidionis Rhodiae urbis descriptio. [Roma: Eucharius Silber, circa 1482].](https://www.christies.com/img/LotImages/2003/RMA/2003_RMA_02436_0001_000(065431).jpg?w=1)
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CAORSIN, Guilelmus. Obsidionis Rhodiae urbis descriptio. [Roma: Eucharius Silber, circa 1482].
4° (203 x 142 mm). Collazione: [a-b6], 12 cc., 34 righe per pagina, carattere 88R. Capolettera miniata in oro, verde, rosso e blu (fioriture alle prime e ultime carte.) Legatura del sec.XIX in cartoncino alla rustica. Nota bibliografica di mano ottocentesca al primo foglio di guardia.
PRIMA EDIZIONE impressa a Roma di questo raro opuscolo storico, opera del vicecancelliere di Rodi che, quale testimone oculare degli eventi, descrive accuratamente l'assedio della città ad opera dei Turchi. Il 23 maggio del 1480, centosessanta navi fanno la loro apparizione davanti a Rodi e centomila uomini sbarcano rapidamente, trascinando un numero mai visto di cannoni. Il Gran Maestro Fra' Pietro d'Aubusson ha intuito da tempo le mosse del nemico e ha gia ordinato la mobilitazione di tutte le forze a sua disposizione. Vista la latitanza dei principi europei, l'unico aiuto su cui può contare è quello portato da un italiano, Benedetto della Scala, che comanda un contingente di uomini armati a sue spese. Il 24 maggio, concluso il massiccio bombardamento, i comandanti ordinano il primo assalto. La tenace resistenza dei Gerosolimitani smentisce le facili previsioni del sultano e l'assedio si protrae per due mesi. Il 27 luglio i musulmani sferrano quello che nei loro piani, dovrebbe essere l'attacco definitivo. Tutto sembra perduto, ma la reazione è immediata: comandati dal Gran Maestro, i Cavalieri affrontano in un cruento corpo a corpo il nemico che, alla fine, è costretto a retrocedere. Maometto II deve amaramente ammettere, che un pugno di uomini sia riuscito a battere l'impero degli Onsmalli. All'indomani della vittoria, i Gerosolimitani sono nuovamente al lavoro per ricostruire la citta e le mura devastate dalle artiglierie. HC 4358; IGI 2420; BMC IV,119; GW 6009; Goff C110. Appena 7 copie registrate da ISTC, tre delle quali in Italia.
4° (203 x 142 mm). Collazione: [a-b
PRIMA EDIZIONE impressa a Roma di questo raro opuscolo storico, opera del vicecancelliere di Rodi che, quale testimone oculare degli eventi, descrive accuratamente l'assedio della città ad opera dei Turchi. Il 23 maggio del 1480, centosessanta navi fanno la loro apparizione davanti a Rodi e centomila uomini sbarcano rapidamente, trascinando un numero mai visto di cannoni. Il Gran Maestro Fra' Pietro d'Aubusson ha intuito da tempo le mosse del nemico e ha gia ordinato la mobilitazione di tutte le forze a sua disposizione. Vista la latitanza dei principi europei, l'unico aiuto su cui può contare è quello portato da un italiano, Benedetto della Scala, che comanda un contingente di uomini armati a sue spese. Il 24 maggio, concluso il massiccio bombardamento, i comandanti ordinano il primo assalto. La tenace resistenza dei Gerosolimitani smentisce le facili previsioni del sultano e l'assedio si protrae per due mesi. Il 27 luglio i musulmani sferrano quello che nei loro piani, dovrebbe essere l'attacco definitivo. Tutto sembra perduto, ma la reazione è immediata: comandati dal Gran Maestro, i Cavalieri affrontano in un cruento corpo a corpo il nemico che, alla fine, è costretto a retrocedere. Maometto II deve amaramente ammettere, che un pugno di uomini sia riuscito a battere l'impero degli Onsmalli. All'indomani della vittoria, i Gerosolimitani sono nuovamente al lavoro per ricostruire la citta e le mura devastate dalle artiglierie. HC 4358; IGI 2420; BMC IV,119; GW 6009; Goff C110. Appena 7 copie registrate da ISTC, tre delle quali in Italia.
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