TOMMASEO, Niccolò. Bellissimo insieme di manoscritti e altri importanti documenti tommaseani, raccolti in una vita di studi dal professore triestino Vincenzo MIAGOSTOVICH, sodale del poeta dalmata nei suoi ultimissimi anni, partecipante alle sue onoranze funebri, infine suo studioso e bibliografo (gli si devono, nei primi anni del Novecento, diverse edizioni di opere di Tommaseo, già edite o inedite). All'archivio bibliografico personale del Miagostovich, raccolto in un volume slegato e avvolto in carta da giornale, con al piatto superiore l'indicazione La donna e la famiglia Genova dall'An. I 1862 all'An. XXX 1891 incl. (Scritti di N. Tommaseo) (ma i numerosi fascicoli in cui all'interno è suddiviso non si limitano allo spoglio e al commento dettagliato degli articoli e degli altri contributi pubblicati dal Tommaseo sul periodico citato; vi sono ulteriori appunti bibliografici su altre opere tommaseane, specie quelle d'argomento pedagogico e morale; e singole pagine dalle relative opere a stampa e dalle bozze, con sporadiche correzioni e altri minimi interventi autografi dello stesso Tommaseo) si aggiungono una serie di buste contenenti carteggi del Miagostovich con altri eruditi giuliani studiosi di Tommaseo, ma soprattutto un buon numero di importanti autografi del poeta (sempre corredati da abbondanti note di pugno del Miagostovich). Fa spicco il manoscritto autografo del celebre racconto Un medico, pubblicato su varie sedi fra il 1845 e il 1858: trentotto pagine 4° più una, l'ultima, 8°, fittissimamente vergate e ricchissime di correzioni; il manoscritto è in colonna, evidentemente preparato dall'autore per la stampa. Ma vi sono anche manoscritti autografi di altri scritti, quantitativamente più esigui ma non meno rilevanti, dello stesso autore. Per esempio, in varie redazioni, dell'articolo La vera unità (quattro pagine 4° pure in colonna), scritto nel 1848 come programma per un giornale da intitolarsi in questo modo che, per il precipitare degli avvenimenti politici, non vide mai la luce (preziosa testimonianza del rapporto dell'intellettuale con la fase più dinamica del Risorgimento); oppure di sei magnifici poèmes en prose (sei pagine 4° sempre in colonna), che rielaborano narrazioni evangeliche; gli abbozzi di frontespizio per l'edizione originale della vera e propria traduzione tommaseana dei Vangeli; una pagina alternativa per l'edizione delle Scintille (i più belli fra i poèmes en prose, forma della quale Tommaseo fu pioniere italiano); sette lettere firmate (alcune con la sola sigla T.) a vari corrispondenti, per lo più del 1835. Più numerosi altri manoscritti del Miagostovich, ritagli a stampa e altro materiale riguardante un autore dalla produzione così vasta e labirintica che non ci si stupisce si possa dedicare al suo studio una vita intera.