Lot Essay
Dipinta nella villetta del fratello Ettore, questa splendida, importante opera - rappresentante la cognata dell'Artista Adele con il figlioletto Antonio - ritrovata negli anni Ottanta del secolo scorso, è corredata da una ricca documentazione ad iniziare da una lettera dell'allievo pittore Ludovico Tommasi a Giovanni Malesci nel 1937, in cui ricorda di aver visto dipingere l'opera "in una villetta nei pressi di Firenze", indicando nelle figure la cognata ed il nipote di Lega.
Nell'Archivio Alinari, inoltre, con il N.13649 è conservata, della tela, una riproduzione fotografica risalente al 1882, anno in cui l'opera fu esposta presso la Società d'Incoraggiamento delle Belle Arti di Firenze, in vendita per la somma, allora importante, di L. 1000. È il periodo della piena maturità dell'Artista, della totale vivacità creativa recuperata dopo l'intensificarsi del rapporto con la famiglia Tommasi, in cui ancora la figurazione presenta tenuta strutturale risalente alla grande, classica tradizione figurativa toscana, pur nello sfrangiarsi qua e là di tocchi vibranti a battere sulla tela come per far cogliere l'aria e lo spazio intorno.
La signora in primo piano è posta al centro della composizione in tutta la sua elegante figura, risolta per tratti ora forti e plastici, ora vibranti a definire il modellato di abiti e pizzi, a penetrarne , con immediatezza e finezza, i connotati psicologici, a renderne il bellissimo movimento delle mani. Il giallo smagliante del leggiadro cappellino in terra, impreziosito dal fiocco azzurro, rilancia le luminosità accese del paesaggio, arioso e slontanante, modellato nei piani in profondità per raffinatezza di impasti e tagli di luci che palesano l'aggiornamento dell'Artista ai modi di certo impressionismo internazionale.
Nell'Archivio Alinari, inoltre, con il N.13649 è conservata, della tela, una riproduzione fotografica risalente al 1882, anno in cui l'opera fu esposta presso la Società d'Incoraggiamento delle Belle Arti di Firenze, in vendita per la somma, allora importante, di L. 1000. È il periodo della piena maturità dell'Artista, della totale vivacità creativa recuperata dopo l'intensificarsi del rapporto con la famiglia Tommasi, in cui ancora la figurazione presenta tenuta strutturale risalente alla grande, classica tradizione figurativa toscana, pur nello sfrangiarsi qua e là di tocchi vibranti a battere sulla tela come per far cogliere l'aria e lo spazio intorno.
La signora in primo piano è posta al centro della composizione in tutta la sua elegante figura, risolta per tratti ora forti e plastici, ora vibranti a definire il modellato di abiti e pizzi, a penetrarne , con immediatezza e finezza, i connotati psicologici, a renderne il bellissimo movimento delle mani. Il giallo smagliante del leggiadro cappellino in terra, impreziosito dal fiocco azzurro, rilancia le luminosità accese del paesaggio, arioso e slontanante, modellato nei piani in profondità per raffinatezza di impasti e tagli di luci che palesano l'aggiornamento dell'Artista ai modi di certo impressionismo internazionale.