Lucio Fontana (1899-1968)
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Lucio Fontana (1899-1968)

Concetto Spaziale

Details
Lucio Fontana (1899-1968)
Concetto Spaziale
firma e titolo L.Fontana, Concetto Spaziale. 1+1-7777A (sul retro)
idropittura su tela
cm 93 x 135
Eseguito nel 1961
Provenance
Collezione privata Europa, Perugia
Asta Christie's, Londra, 26 maggio 1994, lot 47
Asta Sotheby's, Milano, 21 novembre 1995, lot 192
ivi acquisito dall'attuale proprietario
Literature
E. Crispolti, Lucio Fontana. Catalogue Raisonné des peintures, sculptures et environnements spatiaux, Vol II, p. 70 (illustrato)
E. Crispolti, Fontana. Catalogo generale, Milano 1986, vol I, p. 248, n 61B11 (illustrato)
E. Crispolti, Fontana. Catalogo generale di sculture, dipinti, ambientazioni, Ginevra-Milano 2006, cat., vol. I, p. 409, n. 61B11 (illustrato)
Exhibited
Bolzano, Museo d'Arte Moderna, Lucio Fontana. Arnulf Rainer, Uber das Bild. Oltre la tela, 10 marzo-28 maggio 1995, cat., (illustrato)
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 24% on the hammer price of the first € 150,000,00 18.5% on the hammer price for any amount in excess of € 150,000,00. Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

Lot Essay

I "buchi" di Fontana hanno un'origine pienamente spaziale.
Il loro stesso evento inventivo è di natura spaziale: non solo nascono in un'intelligenza plastica abituata a praticare lo spazio, la spazialità empirica dello spazio vissuto, dello spazio architettonico, ma nascono proprio nel momento più vivo e cruciale di tale frequenatione. Non vanno perciò intesi come elementi grafici di un arabesco della superficie pittorica. E non è un caso che i primi siano schermi bianchi, forati: il colore (cioè la pittura e la sua tradizione di seduzione sensibile e analogica) vi è escluso (49 B1,2,3). Nello spazio fisico della superficie pura, bucandola, Fontana introduce un'ulteriorità. Lo spazio non è più terreno, né prospettico, nè di pura fisica imminenza: è invece d'allusione cosmica. Non é la superficie a definire e chiudere lo spazio (appunto in senso aprospettico cubista), ma è una frattura in quella superficie ad aprire una dimensione ulteriore infinita, di spazio: il "buco" è la frattura, come lo è altrimenti il "neon" nello spazio architettonico, come lo saranno poi i "tagli" e gli "squarci", segni tutti, presenze fisiche di concetti nuovi di spazio sulla superficie tradizionale del dipinto.
E questi segni fisici, che aprono ad una dimensione infinita (e cosmica) di spazio, sono esattamente una sorta di progetto di tale ulteriore spazialità, una sorta di suo simbolo, e non una sua "rappresentazione", che non sarebbe potuta avvenire, per Fontana, se non in termini di pura spazialità aponderale, cosmica: una sorta di progetto spaziale in quanto esattamente "concetto spaziale", secondo il titolo che Fontana usa ormai costantemente, e che acquista un più preciso significato proprio alla luce delle esperienze di "conceptual art" della seconda metà degli anni Sessanta e dell'inizio dei Settanta.