Lot Essay
Nel 1926, anno di realizzazione dell'opera proposta, Balla si trasferisce in campagna e torna a dipingere paesaggi e ritratti, esprimendo la sua attuale esigenza di riscoprire la natura. In questo periodo, Balla continua a lavorare anche ad opere su commissione, come testimoniano i numerosi ritratti che dipinge in questo periodo, di cui fa parte Ritratto della Signora Valentina Alatri
Particolarmente rara ed interessante l'opera presentata, testimonia una fase, forse meno nota per il mercato, ma molto raffinata della produzione artistica del pittore. L'opera è un ritratto di signora in interno borghese: una figura femminile elegantemente abbigliata ed acconciata secondo la moda dell'epoca, colta nel cuore dell'intimità domestica, circondata presumibilmente dalle cose più care, che ne suggeriscono l'agiato status sociale, fissata dentro una luce morbida e flessuosa in un'ora del giorno, che potrebbe forse essere il tramonto.
A ben guardare la luce è l'elemento interessante e pittoricamente qualificante di tutta la composizione: il fascio luminoso, che irradia dalla sinistra della grande tela suggerisce una fonte naturale, ma il sapiente e concertato gioco di chiaro-scuri suggerisce altresì un allestimento di luci quasi da set fotografico. L'altro elemento tipizzante è infatti l'impianto squisitamente fotografico della composizione, che dà un gusto diremo così cinematografico e moderno al ritratto tradizionale.
Così uno dei soggetti più usati, o talvolta abusati, in pittura (la ritrattistica) diventa per Balla un'occasione essenziale per affinare la sua straordinaria abilità tecnica e portare a maturazione le intense esperienze pittoriche pregresse. In Ritratto della Signora Valentina Alatri si possono cogliere in filigrana lo studio della luce e del colore degli anni del divisionismo, la fascinazione dell'artista per la fotografia e gli effetti cinematografici, il raffinato cromatismo declinato in una tavolozza di caldi colori sfumati e moderne iridescenze, che saranno la cifra delle opere di impianto naturalistico degli anni successivi.
Ritratto della Signora Valentina Alatri è dunque un'opera rara per soggetto ed importanza storica, importante per datazione poichè diventa quintessenziale nel raccogliere e sintetizzare ad un livello formale altissimo stimoli diversi dell'esperienza pittorica di Balla, che vanno dal divisionismo, al ritorno all'impianto naturalistico del quadro, passando per l'intensa fase futurista.
Al contempo appare per la prima volta sul mercato un Balla più raro, che disegna la sua visione intimista della pittura, che esalta il recupero del privato, enfatizza le connotazioni psicologiche del ritratto, rivelando anche la grande divertita attenzione del Maestro per i fatti di moda e l'eleganza aristocratica.
Particolarmente rara ed interessante l'opera presentata, testimonia una fase, forse meno nota per il mercato, ma molto raffinata della produzione artistica del pittore. L'opera è un ritratto di signora in interno borghese: una figura femminile elegantemente abbigliata ed acconciata secondo la moda dell'epoca, colta nel cuore dell'intimità domestica, circondata presumibilmente dalle cose più care, che ne suggeriscono l'agiato status sociale, fissata dentro una luce morbida e flessuosa in un'ora del giorno, che potrebbe forse essere il tramonto.
A ben guardare la luce è l'elemento interessante e pittoricamente qualificante di tutta la composizione: il fascio luminoso, che irradia dalla sinistra della grande tela suggerisce una fonte naturale, ma il sapiente e concertato gioco di chiaro-scuri suggerisce altresì un allestimento di luci quasi da set fotografico. L'altro elemento tipizzante è infatti l'impianto squisitamente fotografico della composizione, che dà un gusto diremo così cinematografico e moderno al ritratto tradizionale.
Così uno dei soggetti più usati, o talvolta abusati, in pittura (la ritrattistica) diventa per Balla un'occasione essenziale per affinare la sua straordinaria abilità tecnica e portare a maturazione le intense esperienze pittoriche pregresse. In Ritratto della Signora Valentina Alatri si possono cogliere in filigrana lo studio della luce e del colore degli anni del divisionismo, la fascinazione dell'artista per la fotografia e gli effetti cinematografici, il raffinato cromatismo declinato in una tavolozza di caldi colori sfumati e moderne iridescenze, che saranno la cifra delle opere di impianto naturalistico degli anni successivi.
Ritratto della Signora Valentina Alatri è dunque un'opera rara per soggetto ed importanza storica, importante per datazione poichè diventa quintessenziale nel raccogliere e sintetizzare ad un livello formale altissimo stimoli diversi dell'esperienza pittorica di Balla, che vanno dal divisionismo, al ritorno all'impianto naturalistico del quadro, passando per l'intensa fase futurista.
Al contempo appare per la prima volta sul mercato un Balla più raro, che disegna la sua visione intimista della pittura, che esalta il recupero del privato, enfatizza le connotazioni psicologiche del ritratto, rivelando anche la grande divertita attenzione del Maestro per i fatti di moda e l'eleganza aristocratica.