Giacomo Raibolini, detto Giacomo Francia (Bologna c.1486-1557)
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Giacomo Raibolini, detto Giacomo Francia (Bologna c.1486-1557)

Madonna con Bambino

Details
Giacomo Raibolini, detto Giacomo Francia (Bologna c.1486-1557)
Madonna con Bambino
olio su tavola, senza cornice
55 x 40 cm.
reca etichetta 'RACCOLTA DEL CONTE/GIAMBATTISTA COSTABILI'; reca tre sigilli in ceralacca; reca a fuoco le lettere 'NL' e 'C.G.B.C.'; reca ad inchiostro il numero '554' (sul retro della tavola).
Provenance
Ferrara, collezione Giambattista Costabili;
Sotheby's Firenze, 22 ottobre 1976, n. 16.
Literature
C. Laderchi, Descrizione della Quadreria Costabili, Ferrara, 1838-1841, IV, p. 68, n. 479.
G. Giordani, Catalogo dei quadri della Galleria Costabili in Ferrara, Bologna 1871-1872, n. 157.
Catalogue de la Collection Costabili de Ferrare, Milano 1885, n. 55.
N. Roio, in Arte emiliana dalle raccolte storiche al nuovo collezionismo, a cura di G. Manni-E. Negro-M. Pirondini, Modena 1989, p. 36, n. 16.
A. Ugolini, Rivedendo la collezione Costabili di Ferrara, in 'Paragone', 489, 1990, p. 64.
E. Negro-N. Roio, Francesco Francia e la sua scuola, Modena 1998, p. 292, n. 249.
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 5.000,00 26% of the excess of the hammer price above €5.000,00 and up and including € 400.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €400.000,00
Sale room notice
Il dipinto è pubblicato in E. Mattaliano, La collezione Costabili, a cura di G. Agostini, Venezia 1998, p. 141, n. 479.
The painting is published on E. Mattaliano, La collezione Costabili, a cura di G. Agostini, Venezia 1998, p. 141, n. 479.

Lot Essay

Proveniente della prestigiosa collezione di Giambattista Costabili di Ferrara, questa piacevole tavola raffigurante la Madonna con Bambino, segnalata e attribuita a Giulio Francia da Jurgen Winkelmann, inizialmente era stata invece descritta da Laderchi come opera del fratello maggiore Giacomo Francia.
Entrambi i fratelli fin da giovani lavorarono nella bottega del padre, Francesco Francia, di cui emularono lo stile tanto da rendere difficile distinguere i loro interventi e le loro differenti capacità artistiche. Tuttavia l'attribuzione del presente dipinto a Giacomo è suggerita dalla solidità e robustezza delle due figure unite ad una semplificazione delle forme, che lo allontanano dalla maniera più raffinata e minuziosa del padre. Nonostante lo stile dell'artista possa apparire a tratti incerto, la tavola si distingue per un'esecuzione pulita e pacata, evidente anche per l'ottimo stato di conservazione.