Lot Essay
Anconetano d'origine ma romano d'adozione, Francesco Podesti si distinse fin dalla prima giovinezza per il suo virtuoso talento. Insignito di molteplici riconoscimenti, accademico di San Luca, si distinse come uno dei pittori di spicco della Roma della prima metà dell'Ottocento. Ottenne numerosi incarichi di prestigio, tra cui pale d'altare per la sua città d'origine e importanti cicli d'affreschi. Tra questi ricordiamo la decorazione del palazzo e della villa Torlonia a Roma, la Storia di Psiche eseguita in palazzo Busca Serbelloni a Milano e la Sala dell'Immacolata in Vaticano. Tuttavia, il genere che lo rese noto a un pubblico ancora più vasto fu senza dubbio il ritratto che, come possiamo rilevare dall'elenco delle sue opere, egli non abbandonò mai completamente.
Nel ritratto di dama qui presentato, eseguito probabilmente a Roma intorno al 1840, il pittore affianca la lezione degli antichi maestri a un gusto chiaramente contemporaneo. Podesti presentò sempre una particolare sensibilità verso l'antico. Nel saggio di G.L. Mellini fu definito 'raffaellista nella dolcezza delle espressioni, e correggista per la grazia che circola nei suoi quadri'. Egli fece, in questo modo, risplendere le raffigurazioni della gloria del passato con un occhio sempre aperto alla contemporaneità: il capo della giovane donna, ruotato di tre quarti, lo sguardo puntato verso l'osservatore e la luce che colpisce il soggetto da sinistra, rimandano a uno schema compositivo caro a Ingres; mentre gli ornamenti e le vesti richiamano alla mente quell'ambiente aristocratico milanese che, a partire dai marchesi Busca, rappresenta una delle maggiori fonti di committenza del Podesti.
La mezza figura della giovane donna, che possiamo immaginare in viaggio di nozze a Roma, tappa obbligata dei forestieri illuminati del tempo, è sapientemente eseguita, con particolare attenzione alla sobrietà di accessori e ornamenti e al candore della sua pelle solo lievemente arrossata; in questo modo, la bellezza della giovane è idealizzata nella corruttibilità delle carni.
Nel ritratto di dama qui presentato, eseguito probabilmente a Roma intorno al 1840, il pittore affianca la lezione degli antichi maestri a un gusto chiaramente contemporaneo. Podesti presentò sempre una particolare sensibilità verso l'antico. Nel saggio di G.L. Mellini fu definito 'raffaellista nella dolcezza delle espressioni, e correggista per la grazia che circola nei suoi quadri'. Egli fece, in questo modo, risplendere le raffigurazioni della gloria del passato con un occhio sempre aperto alla contemporaneità: il capo della giovane donna, ruotato di tre quarti, lo sguardo puntato verso l'osservatore e la luce che colpisce il soggetto da sinistra, rimandano a uno schema compositivo caro a Ingres; mentre gli ornamenti e le vesti richiamano alla mente quell'ambiente aristocratico milanese che, a partire dai marchesi Busca, rappresenta una delle maggiori fonti di committenza del Podesti.
La mezza figura della giovane donna, che possiamo immaginare in viaggio di nozze a Roma, tappa obbligata dei forestieri illuminati del tempo, è sapientemente eseguita, con particolare attenzione alla sobrietà di accessori e ornamenti e al candore della sua pelle solo lievemente arrossata; in questo modo, la bellezza della giovane è idealizzata nella corruttibilità delle carni.