Agostino Bonalumi (1935-2013)
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's… Read more
Agostino Bonalumi (1935-2013)

Bianco

Details
Agostino Bonalumi (1935-2013)
Bianco
firmato e datato A. Bonalumi 65 (sul retro)
tela estroflessa e tempera vinilica
cm 70x59,8
Eseguito nel 1965
Opera registrata presso l'Archivio Agostino Bonalumi, Milano, n. 65-078 come da autentica su fotografia
Provenance
Poleschi Arte, Lucca
ivi acquisito dall'attuale proprietario nel 1990
Special notice
Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.
Further details
LA LICENZA DI ESPORTAZIONE È STATA RICHIESTA PER IL PRESENTE LOTTO
AN EXPORT LICENCE HAS BEEN REQUESTED FOR THE PRESENT LOT

'BIANCO' (WHITE); SIGNED AND DATED ON THE REVERSE; SHAPED CANVAS AND VINYL TEMPERA

Lot Essay

Eseguito nel 1965, Bianco è un esempio elegante della poetica artistica di Agostino Bonalumi nel periodo più importante nei primi anni della sua carriera. Con una superficie organica e quasi-scultorea, l'opera esemplifica la ricerca continua dell'artista riguardo al rapporto fra colore, luce e forma. Salendo alla ribalta tra l'estetica parallela del gruppo Zero ed il movimento delle Nuove Tendenze, le iconiche tele tridimensionali di Bonalumi hanno cercato di investigare le proprietà di base della materia fisica. Concependo in un modo nuovo la tela come un oggetto percettivo a sé stante, nei primi anni Sessanta, Bonalumi ha cominciato a creare opere inserendo cuscini increspati sotto la superficie pittorica, creando un terreno formale di base su cui la luce, il colore, e lo spazio interagiscono. Riducendo gli elementi compositivi e materici all'essenziale, Bonalumi vuole evidenziare i modi in cui tutti i tre elementi si definiscono e si ridefiniscono l'uno con l'altro.
Executed in 1965, Bianco is an elegant example of Agostino Bonalumi's practice from one of the most important years of his early career. With its organic, near-sculptural surface, it exemplifies the artist's lifelong research into the relationship between colour, light and form. Coming to prominence amidst the parallel aesthetics of the Zero group and the Nuove Tendenze movement, Bonalumi's distinctive three-dimensional canvases sought to investigate the basic properties of physical matter. Reconceiving the canvas as a perceptual object in its own right, in the early 1960s Bonalumi began making works by inserting dimpled cushions beneath the pictorial surface, creating a basic formal terrain upon which light, colour and space could interact. By reducing compositional and material elements to their most essential, Bonalumi sought to highlight the ways in which all three elements define and redefine one another.