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D'Annunzio, Gabriele (1863-1938) - l'Immaginifico. Notevole gruppo di manoscritti del poeta, appartenenti a diverse fasi della sua parabola esistenziale e creativa. Vi è la parte finale (due pp. piene in-8 gr.) di una lettera autografa firmata (con sigla, al margine destro in basso della seconda p.) a una delle sue innumerevoli donne (Non ti so dire la forza della mia tristezza. Sento che l'amore non ha potenza in te, e che obbedirai a tutti gli istinti e a tutti gli interessi, tranne a quella voce pura. Sembra che il destino assegni una fine volgare a questa magnifica bellezza. Non varrà l'aver evitato lo strappo che pareva inevitabile). E' una bella lettera dai toni crepuscolari ed elegiaci (Non so che fare della mia sera).
Vi è poi una lettera autografa firmata del periodo di guerra (Venezia, 3 marzo 1917), tre pp. piene in-8 gr. colme di notizie in merito ai progetti letterari di quella stagione frenetica (Rimarrò qui qualche settimana, prima di ritornare nel Carso per la grande azione). In particolare, il poeta si mostra interessato all'attività del compositore Ildebrando Pizzetti, con il quale, si capisce, desidererebbe collaborare ancora una volta. Raccomanda al corrispodente il giovane compositore Tagliapietra.
Vi è infine il ms. a., n.f. e s.d. (ma dell'ultimo periodo) di un "cappello" dettato a un giornale per accompagnare la riproduzione di un testo dannunziano per lo scultore Leonardo Bistolfi, autore di una medaglia celebrativa per Arturo Toscanini: due pp. piene in-8 gr., a matita, dal titolo, a penna, Due imagini di fuoco e di soffio: Come la medaglia del grande scultore, anche questo (il testo del discorso pronunciato per l'occasione dal poeta) è - per adoperare una parola del poeta stesso - "opera conflatile"; cioè fatta di fuoco e di soffio. (3)
Vi è poi una lettera autografa firmata del periodo di guerra (Venezia, 3 marzo 1917), tre pp. piene in-8 gr. colme di notizie in merito ai progetti letterari di quella stagione frenetica (Rimarrò qui qualche settimana, prima di ritornare nel Carso per la grande azione). In particolare, il poeta si mostra interessato all'attività del compositore Ildebrando Pizzetti, con il quale, si capisce, desidererebbe collaborare ancora una volta. Raccomanda al corrispodente il giovane compositore Tagliapietra.
Vi è infine il ms. a., n.f. e s.d. (ma dell'ultimo periodo) di un "cappello" dettato a un giornale per accompagnare la riproduzione di un testo dannunziano per lo scultore Leonardo Bistolfi, autore di una medaglia celebrativa per Arturo Toscanini: due pp. piene in-8 gr., a matita, dal titolo, a penna, Due imagini di fuoco e di soffio: Come la medaglia del grande scultore, anche questo (il testo del discorso pronunciato per l'occasione dal poeta) è - per adoperare una parola del poeta stesso - "opera conflatile"; cioè fatta di fuoco e di soffio. (3)