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Lot Essay
PIERO MANZONI RESPINSE L'IDEA DELLA TELA COME UN'ARENA IN CUI L'ARTISTA POTEVA ESPRIMERSI E ARGOMENTò CHE LA PITTURA DOVEVA ESPRIMERE NIENT'ALTRO CHE LA SUA VERITà. "IL CONCETTO DI UN QUADRO", "SCRISSE" DELLA PITTURA, DELLA POESIA..è ALLA STESSA STREGUA DI UN INTERO BAGAGLIO CRITICO CHE HA LE SUE ORIGINI IN UN MONDO CHE NON ESISTE PIù. OGNI OPINIONE SULLA QUALITà, SULLE EMOZIONI INTIME, SULL'INTUITO DELL'ARTISTA, SULLA SENSIBILITà ESPRESSIVA, IN BREVE, TUTTO CIò CHE HA ORIGINE IN CERTI ASPETTI GRATUITI DI UN CERTO TIPO DI ARTE, NON HA PIù NESSUN SIGNIFICATO.
MANZONI PROCLAMAVA IL RIFIUTO DI OGNI ESPERIENZA PERSONALE L'IDENTIFICAZIONE COMPLETA SIA CON L'OGGETTO CHE CON LA MATERIA. LA PRIMA SERIE DI 'ACHROME' (CHE SIGNIFICA "SENZA COLORE") ESEGUITA TRA IL 1957 E IL 1959 COSTITUISCE LA PIù PIENA REALIZZAZIONE DI QUESTA POETICA. TRAENDO ISPIRAZIONE DALLE MONOCROMIE DI YVES KLEIN E DALLA PSICOANALISI DI JUNG E FREUD, MANZONI PROVAVA A RAGGIUNGERE UNA NUOVA FORMA DI ESPRESSIONE PIù ONESTA, PIù ALTRUISTICA.
CREDEVA CHE L'OPERA D'ARTE AVESSE ORIGINE IN UN TIPO DI IMPULSO INCONSCIO NATO DA UN SUBSTRATO COLLETTIVO DI PRINCIPII UNIVERSALI CHE VALGONO PER "TUTTI". CERCANDO DI ESPRIMERE SOLTANTO L'ESISTENTE, DI LASCIARE CHE LA MATERIA USATA PARLI PER SE STESSA, MANZONI TENTAVA DI SFRUTTARE QUESTO 'SUBSTRATO'. L'ARTISTA NON DIPINGE LA TELA, MA INVECE LA PIEGA E LA MODELLA CON IL CAOLINO. E' MENTRE IL CAOLINO SI ASCIUGA CHE L'OPERA TROVA LA SUA FORMA DECISIVA. MANZONI LASCIA L'ULTIMA FASE DELLA CREAZIONE ALL'OPERA STESSA.
GLI "ACHROME" SONO UN'ESPRESSIONE DEL QUADRO COME MATERIA, COME SOSTANZA E, IN QUESTO MODO UNA MANIFESTAZIONE DELLA VERA NATURA DEL MONDO. VERSO IL 1950 COMINCIò A INVESTIGARE L'IDEA DI MODELLO, DI REGOLARITà E DI RIPETIZIONE CHE TROVò APPLICABILE PIù ALLE TELE SAGOMATE CHE AI CAOLINI. NELLE OPERE DEL 1959 APPARE UN TIPO DI STRUTTURA INFERRIATA CHE, SENZA NESSUN AFFERMAZIONE ESPLICITA, SUGGERISCE UNA CERTA UNIFORMITà DI FORMA, UN DISEGNO CHE FORSE RAGGIUNGEVA LA SUA ESPRESSIONE DECISIVA NELLE ACROMIE IN COTONE DEI PRIMI ANNI '60.
MANZONI SCELSE IL BIANCO PER LA SUA NEUTRALITà, O SCELSE PIUTTOSTO UN ACROMATICO CHE ANDAVA AL DI Là DI OGNI TIPO DI FENOMENO PITTORICO, O DI QUALITà DELLA SUPERFICIE. NON è UNA MATERIA EVOCATIVA, NON è BELLA, NON è Nè UNA SENSAZIONE Nè UN SIMBOLO. E' UNA SUPERFICIE BIANCA CHE è NIENT'ALTRO CHE UNA SUPERFICIE BIANCA (è UNA SUPERFICIE ACROMATICA), O ANCORA MEGLIO CHE ESISTE SOLTANTO, NEL SUO ESSERE PURA E COMPLETA.
MANZONI PROCLAMAVA IL RIFIUTO DI OGNI ESPERIENZA PERSONALE L'IDENTIFICAZIONE COMPLETA SIA CON L'OGGETTO CHE CON LA MATERIA. LA PRIMA SERIE DI 'ACHROME' (CHE SIGNIFICA "SENZA COLORE") ESEGUITA TRA IL 1957 E IL 1959 COSTITUISCE LA PIù PIENA REALIZZAZIONE DI QUESTA POETICA. TRAENDO ISPIRAZIONE DALLE MONOCROMIE DI YVES KLEIN E DALLA PSICOANALISI DI JUNG E FREUD, MANZONI PROVAVA A RAGGIUNGERE UNA NUOVA FORMA DI ESPRESSIONE PIù ONESTA, PIù ALTRUISTICA.
CREDEVA CHE L'OPERA D'ARTE AVESSE ORIGINE IN UN TIPO DI IMPULSO INCONSCIO NATO DA UN SUBSTRATO COLLETTIVO DI PRINCIPII UNIVERSALI CHE VALGONO PER "TUTTI". CERCANDO DI ESPRIMERE SOLTANTO L'ESISTENTE, DI LASCIARE CHE LA MATERIA USATA PARLI PER SE STESSA, MANZONI TENTAVA DI SFRUTTARE QUESTO 'SUBSTRATO'. L'ARTISTA NON DIPINGE LA TELA, MA INVECE LA PIEGA E LA MODELLA CON IL CAOLINO. E' MENTRE IL CAOLINO SI ASCIUGA CHE L'OPERA TROVA LA SUA FORMA DECISIVA. MANZONI LASCIA L'ULTIMA FASE DELLA CREAZIONE ALL'OPERA STESSA.
GLI "ACHROME" SONO UN'ESPRESSIONE DEL QUADRO COME MATERIA, COME SOSTANZA E, IN QUESTO MODO UNA MANIFESTAZIONE DELLA VERA NATURA DEL MONDO. VERSO IL 1950 COMINCIò A INVESTIGARE L'IDEA DI MODELLO, DI REGOLARITà E DI RIPETIZIONE CHE TROVò APPLICABILE PIù ALLE TELE SAGOMATE CHE AI CAOLINI. NELLE OPERE DEL 1959 APPARE UN TIPO DI STRUTTURA INFERRIATA CHE, SENZA NESSUN AFFERMAZIONE ESPLICITA, SUGGERISCE UNA CERTA UNIFORMITà DI FORMA, UN DISEGNO CHE FORSE RAGGIUNGEVA LA SUA ESPRESSIONE DECISIVA NELLE ACROMIE IN COTONE DEI PRIMI ANNI '60.
MANZONI SCELSE IL BIANCO PER LA SUA NEUTRALITà, O SCELSE PIUTTOSTO UN ACROMATICO CHE ANDAVA AL DI Là DI OGNI TIPO DI FENOMENO PITTORICO, O DI QUALITà DELLA SUPERFICIE. NON è UNA MATERIA EVOCATIVA, NON è BELLA, NON è Nè UNA SENSAZIONE Nè UN SIMBOLO. E' UNA SUPERFICIE BIANCA CHE è NIENT'ALTRO CHE UNA SUPERFICIE BIANCA (è UNA SUPERFICIE ACROMATICA), O ANCORA MEGLIO CHE ESISTE SOLTANTO, NEL SUO ESSERE PURA E COMPLETA.