Lucio Fontana (1899-1968)

Caminetto

細節
Lucio Fontana (1899-1968)
Caminetto
firmato e datato su un pilastro laterale L. Fontana 1948
ceramica smaltata policroma e marmo
cm 67x28x17,5 (sostegni laterali)
cm 41x134x17,5 (cornice superiore aggettante)
cm 102x139x20 (misure totali)
Eseguito nel 1948
L'opera costituita da: 2 frontali laterali, 1 cornice superiore e 1 base in marmo. Una mensola in ottone stata aggiunta posteriormente. Opera registrata presso l'Archivio Fontana, Milano, n. 2674/5

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Fontana nasce scultore. Gi nel 1931 aveva iniziato a sviluppare questo modulo espressivo delle sculture in ceramica, realizzando numerosi rilievi in terracotta, ma intorno al 1935 che la sua attivit si intensifica: sono gli anni della sua collaborazione con il gran ceramista Tullio Mazzotti d'Albisola e dell'intenso lavoro alle manifatture di Svres.
Gli anni '50 sono segnati da una frenetica evoluzione, la critica comincia a considerare anche le ceramiche e le terracotte sculture spaziali e le ingloba in un discorso pi generale sul lavoro dell'artista. Il decennio che segue risulta infatti fra i pi produttivi per Fontana ceramista.
Nelle sue ceramiche a gran fuoco, Fontana arriva ad utilizzare la ceramica smaltata, policroma, riflessata di cui indaga tutte le possibilit cromatiche e materiche. Con estrema raffinatezza il suo segno incide la materia; una materia empirica ed artificiosa, terrena e insieme fantasiosa. I giochi di luce ed ombra si accentuano grazie alle sbavature di colore, principalmente grigio o nero violaceo, che aggiungono vibrazione alla manualit elementare.
Con decisione Fontana segna nella materia le fosse, gli antri quasi a disossare la resistenza delle superfici per creare oggetti contorti e gonfi di "volute barocche". Vere sculture fantastiche animate, da una costante sentimentale che svela il mutarsi della materia in movimento nel tempo e nello spazio.
Ed questa dialettica molteplice tra colore-segno-spazio e materia che ha in s nella propria lucente, cangiante carnalit, la pi pertinente dimensione spaziale.
"Le ceramiche di Fontana - scrive Ballo - decorano pareti, si ambientano nelle case: non sono soprammobili che possono essere spostati a piacere, hanno un loro posto nell'ambiente. Sono la vera decorazione: tendono quindi all'arte pura." (Guido Ballo, Pitture a gran fuoco, in "Bellezza", Milano, ottobre 1949, pp. 64-65)