MASCAGNI, Pietro (1863-1945). Grande fondo di lettere del compositore e di sua moglie Lina, tutte indirizzate a Giuseppe ROSSELLINI, imprenditore edile (sua la ditta ROSSELLINI & SLEITER) che aveva venduto ai Mascagni, nei primi anni Dieci, un grande immobile di lusso, Villa Serafina, la cui gestione fin per per rivelarsi, negli anni seguenti, alquanto difficoltosa per l'autore di Cavalleria rusticana. Il quale prima la affitt al celebre baritono Titta RUFFO, poi intraprese ardui lavori di sistemazione e modifica strutturale, ogni volta affidandosi al Rossellini. Tanto Mascagni (trenta lettere autografe firmate pi diversi telegrammi) che la moglie (venti lettere autografe firmate), fra il 1913 e il 1920, prendono cos a scrivere al Rossellini quasi settimanalmente, proponendogli ogni tipo di questione tecnica e amministrativa (in una delle lettere, Mascagni si azzarda anche a tentare un disegno della pianta dell'immobile, per meglio spiegare una sua perplessit). Alla fine Mascagni si trova a poter vantare un cospicuo credito, nei confronti del Rossellini. E in una alquanto rivelatoria, quasi romanzesca lettera Ardenza-Livorno, 3 Giugno 1920 (siglata RISERVATA, e su carta azzurro pallido), nel chiedere conto di questo denaro, il compositore rivela tracce di una doppia vita, sino a quel momento accuratamente tenuta nascosta non solo alla famiglia ma anche allo stesso Rossellini (ma evidentemente segreto motore, si finisce per capire, dell'intero carteggio): 'Io mi trovo in gravi difficolt finanziarie verso la main gauche... La morte di Sonzogno stata una rovina per questo riguardo. Ora io vorrei approfittare del fatto che la Lina non conosce i termini del nostro contratto, per poter disporre di quel premio fisso, che verrebbe a salvarmi da una situazione disperata. E' inutile che Le dica altro: Ella ha capito perfettamente [...] In quanto al resto, ci scriveremo a suo tempo ufficialmente. Sul momento desidereri avere da Lei la notizia certa che al 30 Giugno prossimo potr incassare quel premio. Le dico francamente che sto sulle spine e che l'urgenza grande! Credo che non esista una mortificazione peggiore di quella di essere sprovvisti di denaro in faccia alla donna amata! E poi, dopo dieci anni!...Il carteggio si segnala, oltre che per queste notizie inedite sulla biografia di Mascagni, anche per la sua entit materiale, assolutamente inconsueta per le abitudini del compositore. Sono uniti anche numerosi altri manoscritti (contratti, minute di lettere del Rossellini a Mascagni e alla moglie, lettere di terzi, ecc.). (73)

MASCAGNI, Pietro (1863-1945). Grande fondo di lettere del compositore e di sua moglie Lina, tutte indirizzate a Giuseppe ROSSELLINI, imprenditore edile (sua la ditta ROSSELLINI & SLEITER) che aveva venduto ai Mascagni, nei primi anni Dieci, un grande immobile di lusso, Villa Serafina, la cui gestione fin per per rivelarsi, negli anni seguenti, alquanto difficoltosa per l'autore di Cavalleria rusticana. Il quale prima la affitt al celebre baritono Titta RUFFO, poi intraprese ardui lavori di sistemazione e modifica strutturale, ogni volta affidandosi al Rossellini. Tanto Mascagni (trenta lettere autografe firmate pi diversi telegrammi) che la moglie (venti lettere autografe firmate), fra il 1913 e il 1920, prendono cos a scrivere al Rossellini quasi settimanalmente, proponendogli ogni tipo di questione tecnica e amministrativa (in una delle lettere, Mascagni si azzarda anche a tentare un disegno della pianta dell'immobile, per meglio spiegare una sua perplessit). Alla fine Mascagni si trova a poter vantare un cospicuo credito, nei confronti del Rossellini. E in una alquanto rivelatoria, quasi romanzesca lettera Ardenza-Livorno, 3 Giugno 1920 (siglata RISERVATA, e su carta azzurro pallido), nel chiedere conto di questo denaro, il compositore rivela tracce di una doppia vita, sino a quel momento accuratamente tenuta nascosta non solo alla famiglia ma anche allo stesso Rossellini (ma evidentemente segreto motore, si finisce per capire, dell'intero carteggio): 'Io mi trovo in gravi difficolt finanziarie verso la main gauche... La morte di Sonzogno stata una rovina per questo riguardo. Ora io vorrei approfittare del fatto che la Lina non conosce i termini del nostro contratto, per poter disporre di quel premio fisso, che verrebbe a salvarmi da una situazione disperata. E' inutile che Le dica altro: Ella ha capito perfettamente [...] In quanto al resto, ci scriveremo a suo tempo ufficialmente. Sul momento desidereri avere da Lei la notizia certa che al 30 Giugno prossimo potr incassare quel premio. Le dico francamente che sto sulle spine e che l'urgenza grande! Credo che non esista una mortificazione peggiore di quella di essere sprovvisti di denaro in faccia alla donna amata! E poi, dopo dieci anni!... Il carteggio si segnala, oltre che per queste notizie inedite sulla biografia di Mascagni, anche per la sua entit materiale, assolutamente inconsueta per le abitudini del compositore. Sono uniti anche numerosi altri manoscritti (contratti, minute di lettere del Rossellini a Mascagni e alla moglie, lettere di terzi, ecc.). (73)

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MASCAGNI, Pietro (1863-1945). Grande fondo di lettere del compositore e di sua moglie Lina, tutte indirizzate a Giuseppe ROSSELLINI, imprenditore edile (sua la ditta ROSSELLINI & SLEITER) che aveva venduto ai Mascagni, nei primi anni Dieci, un grande immobile di lusso, Villa Serafina, la cui gestione fin per per rivelarsi, negli anni seguenti, alquanto difficoltosa per l'autore di Cavalleria rusticana. Il quale prima la affitt al celebre baritono Titta RUFFO, poi intraprese ardui lavori di sistemazione e modifica strutturale, ogni volta affidandosi al Rossellini. Tanto Mascagni (trenta lettere autografe firmate pi diversi telegrammi) che la moglie (venti lettere autografe firmate), fra il 1913 e il 1920, prendono cos a scrivere al Rossellini quasi settimanalmente, proponendogli ogni tipo di questione tecnica e amministrativa (in una delle lettere, Mascagni si azzarda anche a tentare un disegno della pianta dell'immobile, per meglio spiegare una sua perplessit). Alla fine Mascagni si trova a poter vantare un cospicuo credito, nei confronti del Rossellini. E in una alquanto rivelatoria, quasi romanzesca lettera Ardenza-Livorno, 3 Giugno 1920 (siglata RISERVATA, e su carta azzurro pallido), nel chiedere conto di questo denaro, il compositore rivela tracce di una doppia vita, sino a quel momento accuratamente tenuta nascosta non solo alla famiglia ma anche allo stesso Rossellini (ma evidentemente segreto motore, si finisce per capire, dell'intero carteggio): 'Io mi trovo in gravi difficolt finanziarie verso la main gauche... La morte di Sonzogno stata una rovina per questo riguardo. Ora io vorrei approfittare del fatto che la Lina non conosce i termini del nostro contratto, per poter disporre di quel premio fisso, che verrebbe a salvarmi da una situazione disperata. E' inutile che Le dica altro: Ella ha capito perfettamente [...] In quanto al resto, ci scriveremo a suo tempo ufficialmente. Sul momento desidereri avere da Lei la notizia certa che al 30 Giugno prossimo potr incassare quel premio. Le dico francamente che sto sulle spine e che l'urgenza grande! Credo che non esista una mortificazione peggiore di quella di essere sprovvisti di denaro in faccia alla donna amata! E poi, dopo dieci anni!...
Il carteggio si segnala, oltre che per queste notizie inedite sulla biografia di Mascagni, anche per la sua entit materiale, assolutamente inconsueta per le abitudini del compositore. Sono uniti anche numerosi altri manoscritti (contratti, minute di lettere del Rossellini a Mascagni e alla moglie, lettere di terzi, ecc.). (73)