ALFIERI, Vittorio (1749-1803). Importante manoscr4itto poetico autografo. Si tratta del sonetto che inizia Ad ogni colle che passando io miro ('Ad ogni colle che passando io miro Cui pingue ulivo, o allegra vite adorni, Dico tra me: beati almi soggiorni, S'ella qui fosse! e in cos dir, sospiro. Se in ubertoso pian poscia mi aggiro Fra limpid'acque, ombrosi cerri, ed orni, Forza che invano a dir lo stesso io torni: Ma, del non esser seco, alfin mi adiro. Poggi, valli, onde chiare, erbose piagge, Che ardir fia il vostro di abbellirvi, or quando La mia donna nel pianto il viver tragge? Pace e letizia son dal mondo in bando; Contrade siete inospite selvagge, Finch'io da lei sto lungi lagrimando': una pagina 4o, s.d.). E' unita una firma dell'Alfieri (datata Firenze 1794), ritagliata da altro documento, che Francesco TASSI (del quale unita la lettera che la accompagna) produce per comprovare l'autografia del manoscritto poetico indirizzandolo (nel 1846) a Paolina Belluomini di Lucca.

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ALFIERI, Vittorio (1749-1803). Importante manoscr4itto poetico autografo. Si tratta del sonetto che inizia Ad ogni colle che passando io miro ('Ad ogni colle che passando io miro Cui pingue ulivo, o allegra vite adorni, Dico tra me: beati almi soggiorni, S'ella qui fosse! e in cos dir, sospiro. Se in ubertoso pian poscia mi aggiro Fra limpid'acque, ombrosi cerri, ed orni, Forza che invano a dir lo stesso io torni: Ma, del non esser seco, alfin mi adiro. Poggi, valli, onde chiare, erbose piagge, Che ardir fia il vostro di abbellirvi, or quando La mia donna nel pianto il viver tragge? Pace e letizia son dal mondo in bando; Contrade siete inospite selvagge, Finch'io da lei sto lungi lagrimando': una pagina 4o, s.d.). E' unita una firma dell'Alfieri (datata Firenze 1794), ritagliata da altro documento, che Francesco TASSI (del quale unita la lettera che la accompagna) produce per comprovare l'autografia del manoscritto poetico indirizzandolo (nel 1846) a Paolina Belluomini di Lucca.