FERRIGNI, Pietro (1836-1895). Garibaldino e letterato, popolarissimo scrittore per ragazzi, fu influentissimo critico drammatico, tenendo per lunghissimo tempo la rubrica della Nazione; in questo ruolo, venne utilizzato anche dal Governo, come consulente sulle politiche statali per il Teatro. Redasse quindi, nel 1888, questa Relazione per la Commissione permanente per le Arti Musicali e Drammatiche (Sezione Drammatica), per il Ministero dell'Istruzione pubblica. Ci sono pervenuti il manoscritto autografo firmato alla prima pagina, 42 pagine 4o fittamente vergate (si tratta di copia in chiaro), e un fascicolo di bozze con correzioni e aggiunte autografe anche molto consistenti, su listelle incollate a 77 pagine 4o. Aggiunge Ferrigni, in coda alla bozza: "E questo è tutto... Domandare di meno sarebbe forse prudente da parte nostra. Concedere di più, da parte del Governo, sarebbe follia. Dopo tanti esperimenti, dopo tante prove convincentissime, è inutile ostinuarsi a proseguire una chimera. La mania imitatrice è la più pericolosa e la più stupida delle malattie epidemiche. Mi chiamerei fortunato se queste pagine, messe assieme con tanta fatica, contribuissero almeno in parte ad arrestare il contagio". Notevolissimo documento, in qualche modo di stretta attualità, indispensabile alla ricostruzione della vita teatrale dell'Italia postunitaria. (2)

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FERRIGNI, Pietro (1836-1895). Garibaldino e letterato, popolarissimo scrittore per ragazzi, fu influentissimo critico drammatico, tenendo per lunghissimo tempo la rubrica della Nazione; in questo ruolo, venne utilizzato anche dal Governo, come consulente sulle politiche statali per il Teatro. Redasse quindi, nel 1888, questa Relazione per la Commissione permanente per le Arti Musicali e Drammatiche (Sezione Drammatica), per il Ministero dell'Istruzione pubblica. Ci sono pervenuti il manoscritto autografo firmato alla prima pagina, 42 pagine 4o fittamente vergate (si tratta di copia in chiaro), e un fascicolo di bozze con correzioni e aggiunte autografe anche molto consistenti, su listelle incollate a 77 pagine 4o. Aggiunge Ferrigni, in coda alla bozza: "E questo è tutto... Domandare di meno sarebbe forse prudente da parte nostra. Concedere di più, da parte del Governo, sarebbe follia. Dopo tanti esperimenti, dopo tante prove convincentissime, è inutile ostinuarsi a proseguire una chimera. La mania imitatrice è la più pericolosa e la più stupida delle malattie epidemiche. Mi chiamerei fortunato se queste pagine, messe assieme con tanta fatica, contribuissero almeno in parte ad arrestare il contagio". Notevolissimo documento, in qualche modo di stretta attualità, indispensabile alla ricostruzione della vita teatrale dell'Italia postunitaria. (2)