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MASCHERONI, Lorenzo (1750-1800). Letterato e matematico bergamasco, squisito e ironico versificatore didascalico; morì a Parigi dove era stato inviato dal Governo Cisalpino per la fissazione delle misure e dei pesi. Vincenzo Monti gli dedicò uno dei suoi capolavori (la Mascheroniana). Uno dei poeti più originali del XVIII secolo. Bellissimo manoscritto poetico autografo, inviato a Ulisse Conte di Calepio, tre pagine 4o , 83 versi: "Confessar non volete i Matematici? Voi fate bene, mio Signor Curato, Poiché questa scienza, al dir de' pratici, ell'è per voi peccato riservato. Incorrereste tosto la censura, Perdereste la messa con la cura ... i vostri amici pratici Dicon, che avete Euclide in confessione. Tenetel su sigillo, o mio Curato; Fareste a rivelarlo un gran peccato". I temi più sacri del secolo dei Lumi (contrasto fede/scienza, razionalismo/tradizionalismo, ecc.) sono ridotti da Mascheroni a un puro gioco verbale, una grazia se si vuole un po' incipriata, ma capace di una leggerezza davvero aerea: matematica. Unita, ricevuta a stampa 20 luglio 1780 Bergamo, con la quale il Segretario Mascheroni certifica che il sig. Bresciani "ha pagato Lire due soldi cinque al Bidello dell'Accademia degli Eccitati". (2)