Lot Essay
La scultura proviene dalla collezione napoletana di Teresa Maglione Oneto nata a Genova nel 1847 e morta a Napoli nel 1934, di essa sono noti tutti i successivi passaggi di proprietà fino ad oggi. La terracotta non è mai stata replicata in esemplari in bronzo, per precisa volontà degli eredi. Analoga per concezione ed impostazione a Il malatiello di Capodimonte, è questa stupenda terracotta risalente al primo periodo di attività dell'Artista, quando i suoi temi preferiti sono figure giovanili - in una sequenza tra cui è da annoverare anche quest'opera - "testine dove sembrò che di colpo fossero superate tutte le difficoltà che stavano dinnanzi agli scultori realisti assai spesso impacciati tra verità e accademismo" scrive De Micheli, che così prosegue: "La vita di questi "scugnizzi", la loro furberia e malinconia, la loro dolcezze e bellezza, erano riassunte in pochi pugni di creta, senza residui patetici. La forma plastica diventa forma poetica". (1992, M.De Micheli, La scultura dell'Ottocento, Torino, pp.265-266).
In quest'opera forza e freschezza del modellato rendono con straordinaria abilità la naturalezza dell'atteggiamento e la vivezza dell'espressione,malinconica ed assente, frutto di un istinto plastico impareggiabile ove grumosità e levigatezze si fondono in un'urgenza
espressiva propria solo ai grandi talenti.
In quest'opera forza e freschezza del modellato rendono con straordinaria abilità la naturalezza dell'atteggiamento e la vivezza dell'espressione,malinconica ed assente, frutto di un istinto plastico impareggiabile ove grumosità e levigatezze si fondono in un'urgenza
espressiva propria solo ai grandi talenti.