Pino Pascali (1935-1968)
Pino Pascali (1935-1968)

Balena - elefante

Details
Pino Pascali (1935-1968)
Balena - elefante
tempera e matita su cartoncino
cm 31,3x24
Eseguito nel 1965-66
Provenance
Galleria Fuoricentro, Roma

Lot Essay

Degli artisti romani operativi negli anni '60 Pino Pascali è senza dubbio una delle figure più rappresentative con le sue fantasiose composizioni e le sperimentazioni grottesche, proprie di un genere del tutto personale di pop art da cui avrebbero preso spunto alcune operazioni di artisti poveri. Divoratore insaziabile di tutto ciò che lo circondava, Pascali ha sempre attinto alla sfera del quotidiano, alla ricerca e al riscatto dei materiali trovati, anzi scelti, alla luce di ciò che con essi si sarebbe potuto fare. Osservando le sue opere ci si accorge che il loro significato non risiede nell'oggetto, ma nel fare, nel suo valore di atto creativo. Subisce il fascino delle soluzioni formali miranti all'effetto , alla comunicazione veloce, alla contaminazione di modi di dire e di giochi di parole.
L'interesse per la pubblicità e la scenografia gli facilitano l'acquisizione di uno spazio e di una immaginazione oggettuale, propri della scenografia teatrale che si ritrovano alla base delle sue trovate spettacolari anche se è il gioco il motore di ogni cosa. Pascali gioca infatti con gli elementi della realtà, li allontana dalla loro sede originaria perchè assumano così un'entità autonoma e significati insoliti. Nonostante i materiali che usa possano sembrare ovvi è il gioco che con essi si può fare che non lo è "Io cerco di fare quello che mi piace fare...non credo che lo scultore faccia un lavoro pesante: gioca come un pittore gioca, come qualsiasi persona che fa quello che vuole gioca... non è che il gioco sia solo quello dei bambini, è tutto un gioco, no?" (Pino Pascali in C. Lanzi "Carla Lanzi e Pino Pascali", luglio 1967)