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ALAMANNI, Luigi. Gyrone il cortese. Parigi: Rinaldi Calderio, 1548. 4o. Frontespizio contenuto in una cornice di filetti, di grottesche ed elementi fitomorfi, al centro della quale campeggia la marca tipografica, grande capilettera floreale su fondo nero, testo stampato su due colonne (gore d'acqua, rare tracce d'uso, carta con piccola macchia d'inchiostro.) Legatura in vitello spugnato, dorso a 6 nervi, decorato con filetto e rotella a motivi geometrici, tagli dorati (sciupata).
PRIMA EDIZIONE MARGINOSA. L'opera, ritenuta noiosa dal Giraldi e dal Tasso, contemporanei dall'Alamanni, non é comunque senza interesse per la storia del poema epico del '500, in quanto vi si nota la tendenza ad accostare il poema cavalleresco al tipo classico mediante unità d'azione e serietà di argomenti e d'intenti. Il poema, diviso in XXIV libri, reca la dedicatoria dell'A. ad Arrigo II re di Francia, al quale narra l'origine e l'istituzione dei Cavalieri della Tavola rotonda. Gamba, 21.
PRIMA EDIZIONE MARGINOSA. L'opera, ritenuta noiosa dal Giraldi e dal Tasso, contemporanei dall'Alamanni, non é comunque senza interesse per la storia del poema epico del '500, in quanto vi si nota la tendenza ad accostare il poema cavalleresco al tipo classico mediante unità d'azione e serietà di argomenti e d'intenti. Il poema, diviso in XXIV libri, reca la dedicatoria dell'A. ad Arrigo II re di Francia, al quale narra l'origine e l'istituzione dei Cavalieri della Tavola rotonda. Gamba, 21.
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