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(Prima Guerra Mondiale) BALBO, Italo (1896-1940). Interessantissimo carteggio del futuro gerarca della Rivoluzione Fascista, e pioniere dell'aeronautica italiana, civile e militare. Si tratta di trentadue lunghe (almeno due-tre pagine 8o ciascuna) lettere autografe firmate, tutte con busta con indirizzo autografo, alla Signorina Lia Goldmann di Milano. E tutte spedite dalla Zona di Guerra negli ultimi due anni del primo conflitto mondiale. Balbo, alpino, è stato tra i primi a entrare nelle unità speciali degli Arditi (che un così importante ruolo svolgeranno, com'è noto, nei fermenti eversivi dell'immediato dopoguerra - Balbo costituirà non a caso, del nuovo regime impostosi con la forza nell'ottobre del '22, l'ala più legata alle origini "movimentiste"... e chissà non sia stata proprio questa estrazione a deciderne il tragico destino, ancora tutt'altro che chiarito, sui cieli di Tobruk...); solo nell'ultimo scorcio di guerra è assegnato a unità di guerra aerea (all'epoca, peraltro, ancora strettamente dipendenti dall'Esercito). Nelle lettere, pur improntate a una franca ma rigida moralità militaresca, Balbo fa, degli avvenimenti straordinari ai quali sta prendendo parte, una sua personale cronaca, suggestiva in particolare nel periodo compreso fra la traumatica rotta di Caporetto e l'arresto sul crinale Grappa-Piave. Il valore antropologicamente resistenziale (per così dire) di quella fase tempera e mitiga gli estri crudelisti, vagamente lacerbiani, della retorica tipica degli Arditi (gli equivalenti italiani, insomma, dei minacciosi "uomini d'acciaio" di Ernst Jünger...). Ma del resto Balbo ha già ben chiaro che la componente stürmisch dell'arditismo va irreggimentata e strumentalizzata a fini politici, con un occhio ben preciso alle esigenze di ricomposizione e ristrutturazione del "dopo". Non a caso, in una delle ultime lettere, allega alla sua missiva una pagina del ferrarese "il Fascio" ("organo settimanale del 'Fascio di difesa nazionale'"), nell'edizione del 9 Giugno 1918, nella quale campeggia - nella rubrica "Moniti di soldati" - un suo lungo articolo dal titolo Bilancio morale. Vi si ribadiscono le accuse a socialisti e disfattisti d'ogni risma di "aver fatto Caporetto" (così come aveva detto d'Annunzio dalle colonne del "Corriere della Sera" di Albertini), ma si insiste soprattutto sulla novità morale costituita dalla reazione dopo Caporetto: E' doloroso riconoscerlo, ma il doloroso episodio d'ottobre ha rifatto l'animo nazionale [...] L'Italia ha un'anima virile e quest'anima si è ridestata [...] Si è ripreso ad amare fortemente la Patria, allorché si è inteso il terribile pericolo di perderla. Ma vale come un manifesto "politico" anche l'ultima lettera del gruppo (Dal monte... 23 Ottobre 1918), inviata alla vigilia dell'avanzata finale di Vittorio Veneto: ... Dopo un lungo silenzio le invio un saluto, avanti d'incominciare la lotta, che - spero - rivendicherà l'odiosa macchia d'un anno fa. Quando riceverà questa mia, saprà già dai giornali e dai comunicati, dove ci avrà condotto la novella offensiva - Io spero che si risolva per il nemico in una fuga più rapida ancora di quella nostra di Caporetto. Documentazione importantissima sull'"archeologia" personale di una delle figure più importanti del Ventennio. (33)

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(Prima Guerra Mondiale) BALBO, Italo (1896-1940). Interessantissimo carteggio del futuro gerarca della Rivoluzione Fascista, e pioniere dell'aeronautica italiana, civile e militare. Si tratta di trentadue lunghe (almeno due-tre pagine 8o ciascuna) lettere autografe firmate, tutte con busta con indirizzo autografo, alla Signorina Lia Goldmann di Milano. E tutte spedite dalla Zona di Guerra negli ultimi due anni del primo conflitto mondiale. Balbo, alpino, è stato tra i primi a entrare nelle unità speciali degli Arditi (che un così importante ruolo svolgeranno, com'è noto, nei fermenti eversivi dell'immediato dopoguerra - Balbo costituirà non a caso, del nuovo regime impostosi con la forza nell'ottobre del '22, l'ala più legata alle origini "movimentiste"... e chissà non sia stata proprio questa estrazione a deciderne il tragico destino, ancora tutt'altro che chiarito, sui cieli di Tobruk...); solo nell'ultimo scorcio di guerra è assegnato a unità di guerra aerea (all'epoca, peraltro, ancora strettamente dipendenti dall'Esercito). Nelle lettere, pur improntate a una franca ma rigida moralità militaresca, Balbo fa, degli avvenimenti straordinari ai quali sta prendendo parte, una sua personale cronaca, suggestiva in particolare nel periodo compreso fra la traumatica rotta di Caporetto e l'arresto sul crinale Grappa-Piave. Il valore antropologicamente resistenziale (per così dire) di quella fase tempera e mitiga gli estri crudelisti, vagamente lacerbiani, della retorica tipica degli Arditi (gli equivalenti italiani, insomma, dei minacciosi "uomini d'acciaio" di Ernst Jünger...). Ma del resto Balbo ha già ben chiaro che la componente stürmisch dell'arditismo va irreggimentata e strumentalizzata a fini politici, con un occhio ben preciso alle esigenze di ricomposizione e ristrutturazione del "dopo". Non a caso, in una delle ultime lettere, allega alla sua missiva una pagina del ferrarese "il Fascio" ("organo settimanale del 'Fascio di difesa nazionale'"), nell'edizione del 9 Giugno 1918, nella quale campeggia - nella rubrica "Moniti di soldati" - un suo lungo articolo dal titolo Bilancio morale. Vi si ribadiscono le accuse a socialisti e disfattisti d'ogni risma di "aver fatto Caporetto" (così come aveva detto d'Annunzio dalle colonne del "Corriere della Sera" di Albertini), ma si insiste soprattutto sulla novità morale costituita dalla reazione dopo Caporetto: E' doloroso riconoscerlo, ma il doloroso episodio d'ottobre ha rifatto l'animo nazionale [...] L'Italia ha un'anima virile e quest'anima si è ridestata [...] Si è ripreso ad amare fortemente la Patria, allorché si è inteso il terribile pericolo di perderla. Ma vale come un manifesto "politico" anche l'ultima lettera del gruppo (Dal monte... 23 Ottobre 1918), inviata alla vigilia dell'avanzata finale di Vittorio Veneto: ... Dopo un lungo silenzio le invio un saluto, avanti d'incominciare la lotta, che - spero - rivendicherà l'odiosa macchia d'un anno fa. Quando riceverà questa mia, saprà già dai giornali e dai comunicati, dove ci avrà condotto la novella offensiva - Io spero che si risolva per il nemico in una fuga più rapida ancora di quella nostra di Caporetto.
Documentazione importantissima sull'"archeologia" personale di una delle figure più importanti del Ventennio. (33)
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Total Premium Hammer Price 22.5% on the hammer price of the first ITL.200.000.000 (€130.000) 18.5% for any amount in excess of ITL.200.000.000 (€130.000)