Lucio Fontana (1899-1968)
Lucio Fontana (1899-1968)

Concetto spaziale

Details
Lucio Fontana (1899-1968)
Concetto spaziale
firmata L. Fontana
ceramica colorata e riflessata
alt cm 35x19,1
Eseguita nel 1964-65
Opera registrata presso la Fondazione Lucio Fontana, Milano, n. 3080/1

Lot Essay

L'attività di ceramista di Lucio Fontana inizia ad Albissola agli inizi degli anni Trenta e per circa un decennio essa si manifesta figurativa, nella sua quasi totalità. È una continua ricerca plastica e formale, enfatizzata dalla sua innata gestualità nel lavorare la materia. Già in questo periodo, comunque si verificano episodi in cui Fontana precorre quello che successivamente sarà definito astratto ed informale e che caratterizzerà la sua attività artistica. Nel '34 infatti, Fontana realizza una serie di tavolette in gesso graffito, per la maggior parte proprio intitolate "sculture astratte".
Alla fine degli anni Quaranta Fontana sviluppa la sua problematica spaziale, vista come ricerca di forme nuove che sottolineano un'espressione d'arte aerea: non a caso Fontana sosteneva che "la vera conquista dello spazio fatta dall'uomo, è il distacco dalla terra, dalla linea d'orizzonte, che per millenni fu la base della sua estetica e proporzione. Nasce così la quarta dimensione, il volume è ora veramente contenuto nello spazio in tutte le sue dimensioni". "L'Artista Spaziale non impone più allo spettatore un tema figurativo, ma lo pone nella condizione di crearselo da sé, attraverso la sua fantasia e le emozioni che riceve". È infatti nel 1949 che hanno inizio i "buchi" di Fontana, che sottolineano proprio il messaggio che non è la superficie a delineare e chiudere lo spazio, ma il "buco" è inteso come rottura intenta ad aprire una dimensione infinita di spazio.
Fontana manifesta questa sua dialettica spaziale in tutte le sue forme e tecniche, dall'uso di tele, a quello della carta e non di meno a quello della ceramica. È soprattutto nell'uso di quest'ultima che la materia si fonde in un tutt'uno tra spazio, gestualità e quel suo incredibile cromatismo cangiante del colore che lo distingue in tutta la sua attività di ceramista e che trova proprio in questa scultura un esempio emblematico in cui sono presenti tutti gli elementi fondamentali di Fontana, dalla raffinatezza con cui incide la materia, ai giochi di luce e riflessi che ne delineano una materia empirica, fantasiosa, plastica e soprattutto spaziale.