Giosue Carducci. (1835-1907 poeta e letterato, Nobel 1906). Lettera circolare indirizzata "Agli Artisti d'Italia" 4pp. in-4 con firma completa del poeta seguita da quelle di G. Pardini, C. Sellini, L. Martini, 15 sett. 1882. Violenta polemica contro la Commissione giudicatrice in bozzetto per il monumento a Vittorio Emanuele II da erigersi a Firenze. le critiche si appuntato sul metodo di selezione nella fase finale del Concorso "... al Comitato fiorentino... sembro anzi cosa tanto facile e comune il giudicare di una cosa d'arte in pubblico concorso che, in cambio di nominare a tal fine, come avevan fatto la prima volta, una commissione d'artisti, fecero tutto come suol dirsi in famiglia, giudicando e scegliendo definitivamente il cozzetto degno del monumento (...) Ora un siffatto modo di procedere non dee davvero lasciarsi passare sotto silenzio dagli artisti (...) non potendo ammettere che di una cosa d'arte in pubblico concorso (...) se ne debba fare giudice chi non ha le qualita da doversi almeno presumere competente, tale insomma da offrire tutta quella garanzia necessaria per retto giudizio (...). conseguentemente noi tutti far sentire la nostra voce e protestare altamente contro questo nuovo e strano modo di procedere (...) per scongiurare un falso indirizzo che potrebbe essere funesto all'arte in Italia". Immediato avvertire in questo scritto l'irrisolta questione delle "competenze" e del "giudizio" che non cessa tutt'oggi di alimentare discussioni e polemiche. Lo scritto non compare, ovviamente, nella Edizione delle opere di G.C. essendo il Poeta firmatario ma non estensore del testo.

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Giosue Carducci. (1835-1907 poeta e letterato, Nobel 1906). Lettera circolare indirizzata "Agli Artisti d'Italia" 4pp. in-4 con firma completa del poeta seguita da quelle di G. Pardini, C. Sellini, L. Martini, 15 sett. 1882. Violenta polemica contro la Commissione giudicatrice in bozzetto per il monumento a Vittorio Emanuele II da erigersi a Firenze. le critiche si appuntato sul metodo di selezione nella fase finale del Concorso "... al Comitato fiorentino... sembro anzi cosa tanto facile e comune il giudicare di una cosa d'arte in pubblico concorso che, in cambio di nominare a tal fine, come avevan fatto la prima volta, una commissione d'artisti, fecero tutto come suol dirsi in famiglia, giudicando e scegliendo definitivamente il cozzetto degno del monumento (...) Ora un siffatto modo di procedere non dee davvero lasciarsi passare sotto silenzio dagli artisti (...) non potendo ammettere che di una cosa d'arte in pubblico concorso (...) se ne debba fare giudice chi non ha le qualita da doversi almeno presumere competente, tale insomma da offrire tutta quella garanzia necessaria per retto giudizio (...). conseguentemente noi tutti far sentire la nostra voce e protestare altamente contro questo nuovo e strano modo di procedere (...) per scongiurare un falso indirizzo che potrebbe essere funesto all'arte in Italia". Immediato avvertire in questo scritto l'irrisolta questione delle "competenze" e del "giudizio" che non cessa tutt'oggi di alimentare discussioni e polemiche. Lo scritto non compare, ovviamente, nella Edizione delle opere di G.C. essendo il Poeta firmatario ma non estensore del testo.