Tecchi, Bonaventura (Bagnoregio 1896-1968, narratore e studioso di letteratura tedesca) - Interessante e lungo carteggio di 34 tra lettere e cartoline a.f., comprese tra il 1957 e il 1968, indirizzate all'amica Elisabetta Luciani, nelle quali lo studioso tratta argomenti di carattere letterario (e delle sue collaborazioni giornalistiche) e personale. In particolare molto interessanti quelle degli ultimi mesi, che testimoniano lo stato di profonda prostrazione e depressione nel quale era caduto. A proposito di una sua comparsa in televisione, Tecchi scrive: "io non ho detto che la virtù è sterile, ma ho sostenuto che l'onestà per fruttificare, per non rimanere una virtù chiusa in chi la possiede, non deve essere arcigna, compiaciuta di se stessa, ma deve essere simpatica, agire come virtù sociale" (30 ottobre '65). Poche settimane prima di morire concludeva: "non posso scrivere a lungo, perchè ogni cosa mi agita e specialmente parlare delle mie condizioni attuali di spirito e di salute". Al lotto sono accluse 5 lettere del segretario di Tecchi, Hans Gurke, alla stessa. Ca. 50 pp. in- 16. (39)