拍品專文
Il Salerno considera il presente dipinto "Stilisticamente molto affine" al Paesaggio roccioso con figure (Roma, Marchesi Incisa della Rocchetta-Chigi), che lo studioso ritiene "databile nell'ultimo decennio di attività del Rosa" (op. cit., n. 245, p.104).
Nonostante il Rosa abbia talvolta sperimentato tecniche inusuali nel Seicento come la tempera su tavola e la carta applicata su tela, il supporto in rame è molto raro nella produzione del pittore, essendo stato apparentemente utilizzato solo nella Scena di stregoneria (Roma, collezione privata), pubblicata dallo stesso Salerno (op. cit., n.82, p.90). E' probabile che tale scelta tecnica sia stata operata in concomitanza con la fase di più intensa attività di acquafortista ed incisore nella carriera del Rosa, iniziata verso il 1660 tra Roma e la Toscana; attività che lo portò a sperimentare, forse per l'unica volta nella sua maturità, il supporto in rame anche per un dipinto ad olio.
Nonostante il Rosa abbia talvolta sperimentato tecniche inusuali nel Seicento come la tempera su tavola e la carta applicata su tela, il supporto in rame è molto raro nella produzione del pittore, essendo stato apparentemente utilizzato solo nella Scena di stregoneria (Roma, collezione privata), pubblicata dallo stesso Salerno (op. cit., n.82, p.90). E' probabile che tale scelta tecnica sia stata operata in concomitanza con la fase di più intensa attività di acquafortista ed incisore nella carriera del Rosa, iniziata verso il 1660 tra Roma e la Toscana; attività che lo portò a sperimentare, forse per l'unica volta nella sua maturità, il supporto in rame anche per un dipinto ad olio.