Lot Essay
Nel 1938 Giorgio de Chirico si stabilisce a Milano; il trasferimento nella città lombarda coincide con una svolta stilistica più volte rilevata dalla critica e ben riconoscibile in questo dipinto, databile nel 1940 e pubblicato in questo anno nella rivista "La lettura". Mentre i soggetti preferiti (cavalli in riva al mare, cavalieri frigi, vite silenti) rimangono immutati, la pennellata diventa più densa e le luci più contrastate e drammatiche, così che i dipinti acquistano una nuova forza espressiva ed un inedito movimento, tanto da indurre Massimo Bontempelli a parlare di pittura "barocca". Altri studiosi, in modo non meno pertinente, hanno sottolineato i rapporti con la pittura romantica ed, in particolare, con le opere di Eugène Delacroix. In questi anni de Chirico continua lo studio e la rivisitazione degli antichi maestri iniziata già nei primi anni Venti. Anche nei suoi scritti, a volte non meno poetici dei suoi dipinti, si schiera con violenza contro l'arte moderna e a favore della riscoperta del mestiere dei grandi pittori del passato, pur essendo stato egli stesso uno dei fondatori dell'arte moderna ed uno degli artisti più audaci ed innovatori.
Oltre a documentare questa nuova fase, il dipinto in esame è importante anche perchè costituisce molto probabilmente una delle fonti a cui si è ispirato lo stesso de Chirico per elaborare la scultura in bronzo intitolata "Bucefalo", eseguita nel 1966, dagli stessi toni dinamici e vibranti che ritroviamo nell'opera qui proposta. Come sottolinea Giovanna dalla Chiesa nella pubblicazione De Chirico scultore, numerose sono le assonanze tra questa scultura e il Cavallo dal drappo rosso in entrambi i quali di particolare efficacia è il drappo che "con un accento scenografico sintetizza con forza il dinamismo intenso del cavallo e prolunga la sua vibrazione nel paesaggio circostante senza altro scopo che suggerire una nota bizzarra."
Oltre a documentare questa nuova fase, il dipinto in esame è importante anche perchè costituisce molto probabilmente una delle fonti a cui si è ispirato lo stesso de Chirico per elaborare la scultura in bronzo intitolata "Bucefalo", eseguita nel 1966, dagli stessi toni dinamici e vibranti che ritroviamo nell'opera qui proposta. Come sottolinea Giovanna dalla Chiesa nella pubblicazione De Chirico scultore, numerose sono le assonanze tra questa scultura e il Cavallo dal drappo rosso in entrambi i quali di particolare efficacia è il drappo che "con un accento scenografico sintetizza con forza il dinamismo intenso del cavallo e prolunga la sua vibrazione nel paesaggio circostante senza altro scopo che suggerire una nota bizzarra."