Lot Essay
Il quadro qui presentato rientra nel ciclo dedicato al "genere" del nudo femminile, a cui de Chirico attende con una cospicua produzione, tra il 1929 e il 1933. La scelta di tale soggetto, che rielabora modelli classici e rinascimentali, è sintomo evidente di un ritorno alla rappresentazione antropomorfa dopo il periodo delle avanguardie: un ritorno alle Veneri di Tiziano e alle Sabine di Rubens, alle odalische di Delacroix e alle baccanti di Corot, alle Nereidi di Kinger e alle bagnanti di Renoir, che rimanda la perizia nella resa dei carnati, animati da riflessi opalescenti, scavati o rialzati da accenti violacei, aranciati o lattei.
La rappresentazione del nudo appare qui, innanzitutto un esercizio di tecnica e di stile, una virtuosistica ricerca di una materia preziosa e "antica", ricca di trame finissime e di pennellate in movimento. Ma nonostante l'impostazione "classica", il soggetto dichiara la propria contemporaneità: la fanciulla dagli occhi bistrati, dai capelli mechati e modernamente acconciati, rivela la matrice squisitamente dechirichiana della rappresentazione: si inscena uno sfasamento temporale ( e anche culturale) che crea, ancora una volta, un rarefatto sentimento di inquietudine e quasi un senso di "straniamento", domina una nostalgia romantica dichiarata nella posa melanconica del nudo con il capo reclinato.
La rappresentazione del nudo appare qui, innanzitutto un esercizio di tecnica e di stile, una virtuosistica ricerca di una materia preziosa e "antica", ricca di trame finissime e di pennellate in movimento. Ma nonostante l'impostazione "classica", il soggetto dichiara la propria contemporaneità: la fanciulla dagli occhi bistrati, dai capelli mechati e modernamente acconciati, rivela la matrice squisitamente dechirichiana della rappresentazione: si inscena uno sfasamento temporale ( e anche culturale) che crea, ancora una volta, un rarefatto sentimento di inquietudine e quasi un senso di "straniamento", domina una nostalgia romantica dichiarata nella posa melanconica del nudo con il capo reclinato.