DE CHIRICO, Giorgio (1888-1978). Bel manoscritto autografo firmato di un articolo dal titolo Assortimento di Verità, quattro pagine e mezza 4o gr., su carta a righe. Pronto per la stampa (numerose tuttavia le correzioni e le aggiunte interlineari), con, d'altra mano, indicazioni per il tipografo a lapis azzutto. Si tratta dell'ennesima requisitoria del Pictor Optimus contro l'arte moderna e i suoi mercanti: La Biennale di Venezia è ormai diventata il Paese di Bengodi per tutti gli attualmente preoccupati ed agitati trafficanti di pittura modernista, di Parigi. I prodotti che non si possono smaltire in Nord America, e nemmeno in Sud America, si cerca ora di smaltirli in Italia, approfittando largamente dell'amorosa ospitalità, dello zelo e della devozione al Partito Modernista Internazionale, dei Signori Palucchini e Compagni. Le porte delle Sale e dei Padiglioni della Biennale si spalancano per ricevere più che mai le asinerie moderniste di provenienza parigina. Tra le "asinerie", per De Chirico, le stitiche e ridicole astrattisticherie del russo Kandinski: era un signore che aveva cominciato a fare la solita pittura più o meno impressionista, o espressionista che dir si voglia. Ma completamente privo d'ogni talento e d'ogni temperamento pittorico, anche per una mediocre pittura moderna, quindi trovò più comodo rifugiarsi nella pittura astratta ecc. ecc. ecc.