Piero Dorazio (N. 1927)
Where there is no symbol Christie's generally sell… 顯示更多
Piero Dorazio (N. 1927)

Jeux de distance

細節
Piero Dorazio (N. 1927)
Jeux de distance
firmato e datato in basso a sinistra Dorazio '62; firma, data e titolo sul retro Piero Dorazio 1962, Jeux de distance
olio su tela
cm 81x100
Eseguito nel 1962
來源
Galleria Medea, Milano
Galleria Marlborough, New York
Galleria Marlborough, Roma
出版
Metro International Directory of Contemporary Art, Milano 1964, cat., p.113 (illustrato)
M. Volpi Orlandini, Dorazio, Venezia 1977, cat., n. 579 (illustrato)
展覽
Roma, Palazzo delle Esposizioni, IV Rassegna di Arti Figurative di Roma e del Lazio, aprile - maggio 1963
注意事項
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's, for each lot, is calculated in the following way: Hammer price 24% on the hammer price of the first € 110.000,00 18,5% on the hammer price for any amount in excess of € 110.000,00.

拍品專文

Tra il '59 e il '63 Piero Dorazio dipinge i "reticoli", tutti più o meno della stessa dimensione.
Partito da un'impostazione concreta che lo lega al MAC milanese e al gruppo FORMA, Dorazio decide in un secondo momento di adottare uno stile basato sulla costruzione di "textures" variegate e di raffinata fattura dove il gioco della luce e il rigore compositivo raggiungevano effetti di sorprendente intensità.
La tela si riempie di minuscoli punti irradianti, una sorta di firmamento monocromo in cui il colore zampilla in più punti senza aggredire ma dando vita ad uno scintillio di luce che ricorda gli esperimenti con la luce e il colore di Balla, prima del 1914, e le opere neo-impressioniste di Seurat, Signac e Previati, rovesciandone tuttavia la formula pittorica: i pointillistes componevano con il punto ottenendo un disegno finale, Dorazio disegna dall'inizio una struttura con il colore ma lascia all'esecuzione un margine ampio di libertà.
Le sue tessiture hanno la purezza dei più rigorosi reticoli topografici, e assieme, (come scive Gillo Dorfles in cat. Mostra Galleria Quadrante, Firenze, marzo 1962) la finezza degli antichi ricami al tombolo.
La tela diventa un continuum di spazio-luce e i segni stessi segni-colore, lo spazio risulta allora espresso attraverso una semplice vibrazione continua di tutta la superficie, e nascono quadri in cui, grazie alla trasparenza del colore, la superficie si sdoppia in serie di superfici apparentemente sovrapposte, ognuna con la propria luce.
L'occhio dell'osservatore è in qualche modo attratto dall' "effetto microscopio" delle maglie, in questo spazio ordinato e vibrante, e può partecipare attivamente completandolo grazie alle infinite possibilità ottiche che rendono ogni giorno l'opera diversa e duttile escludendo ogni costrizione e rigidezza.
La maglia di questi reticoli presenta, a volte, una lieve imperfezione, una sorta di cesura, come il filo sbagliato che i grandi tessitori degli antichi tappeti inserivano appositamente nei loro capolavori a renderli preziosi.