Venezia. Importante carteggio diplomatico veneziano della fine del secolo XV dei dogi Cristoforo Moro e Agostino Barbarigo, dove si menzionano il Sultano Mehmed II il Conquistatore, Mathias Corvinus, Vlad III Dracul l'Impalatore, Sigismondo Pandolfo Malatesta e Guidobaldo da Montefeltro.
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Venezia. Importante carteggio diplomatico veneziano della fine del secolo XV dei dogi Cristoforo Moro e Agostino Barbarigo, dove si menzionano il Sultano Mehmed II il Conquistatore, Mathias Corvinus, Vlad III Dracul l'Impalatore, Sigismondo Pandolfo Malatesta e Guidobaldo da Montefeltro.

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Venezia. Importante carteggio diplomatico veneziano della fine del secolo XV dei dogi Cristoforo Moro e Agostino Barbarigo, dove si menzionano il Sultano Mehmed II il Conquistatore, Mathias Corvinus, Vlad III Dracul l'Impalatore, Sigismondo Pandolfo Malatesta e Guidobaldo da Montefeltro.
Il carteggio si compone di istruzioni diplomatiche di Cristoforo Moro a Niccolò Sagundino ambasciatore presso Pio II, e di Agostino Barbarigo ad Alvise Sagundino ambasciatore a Costantinopoli, Rimini e Siena, per complessive 50 pergamene in latino e in volgare. Cristoforo MORO, Doge di Venezia (1462-1471). Una serie di 21 lettere e due documenti indirizzati a Niccolo Sagundino, "secretario n[ost]ro apud Summum pontificem" [Pius II], Venezia, 24 Maggio-26 Ottobre 1462; Agostino BARGARIGO, Doge di Venezia (1486-1501). Una serie di 26 lettere ad Alvise (2 a "Ludovice") Sagundino, "secretario n[nos]ro al III [ustrissimu]m D[ominum] Turchum" o "in Constantinopoli", dopo come segretario a Rimini e Siena, Venezia 1 marzo 1497-20 gennaio 1499.
Tema dominante delle corrispondenze è la volontà da parte del governo veneziano di opporre resistenza militare ai Turchi nei Balcani. L'attacco alla Valacchia sferrato da Mehmed II nel 1462 fu provocato dalle incursioni in quella zona da parte di Vlad II che impalò quasi 25.000 prigionieri. Il re d'Ungheria Corvinus chiese aiuto agli stati italiani per una controffensiva e il doge Moro scrive al suo rappresentante presso la Santa Sede di far pressione sul Papa per indire una crociata. La seconda parte del carteggio rileva invece un atteggiamento più conciliante di Venezia rispetto al problema: il doge Barbarigo concentra le sue attenzioni sul mantenimento di buoni rapporti commerciali coll'impero della Sublime Porta. Ma la costa dalmata continuerà ad essere infestata dai pirati turchi e la situazione deteriorerà fino allo scoppiare della guerra tra i due paesi nel 1499 con conseguenze disastrose per Venezia.
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