Lot Essay
Siamo grati alla Dottoressa Mary Newcome Schleier, che ci ha confermato l'attribuzione del presente dipinto a Paolo Girolamo Piola dopo averlo visionato personalmente, e ci ha segnalato l'esistenza di due disegni che possono essere messi in rapporti con esso. Uno è a New York, Metropolitan Museum, e l'altro è a New York, collezione Janos Scholtz (cf. M. Newcome, Genoese baroque drawings: a loan exhibition, catalogo, Binghamton (N.Y.), University Art Gallery, 1972, XXIV, n. 124; B. Jacob, 17th Century Italian Drawings in the Metropolitan Museum of Art, catalogo, New York, 1979, pp. 236-237, n. 311). Figlio del più noto Domenico Piola, dopo una formazione presso la bottega paterna Paolo Girolamo soggiornò a Roma dal 1690 al 1694, allacciando rapporti con Carlo Maratta e con l'ambiente artistico accademico romano. A partire dal 1695 assunse un ruolo centrale nei grandi cantieri gestiti dal padre sino alla morte di quest'ultimo (1703). L'identificazione del soggetto del presente dipinto è dubbia. Ferma restando la pertinenza alla tradizione ebraica, e presumibilmente vetero-testamentaria - come dimostra la scritta in ebraico sul foglio indicato dal mercante (o sacerdote?) - in alternativa alla interpretazione proposta da Jacob per il disegno di New York, qui recepita anche per il presente dipinto, è anche possibile che esso raffiguri le Vergini folli che acquistano gli olii per la notte (cf. Matteo, 25, 1-13).
Siamo grati anche alla Dottoressa Alessandra Cabella, che ci comunica di aver incluso il presente dipinto, come opera autografa di Paolo Girolamo Piola, nel suo catalogo ragionato dei dipinti del pittore, di imminente pubblicazione.
Siamo grati anche alla Dottoressa Alessandra Cabella, che ci comunica di aver incluso il presente dipinto, come opera autografa di Paolo Girolamo Piola, nel suo catalogo ragionato dei dipinti del pittore, di imminente pubblicazione.