ROSA, Salvatore (1615-1673). Bellissimo manoscritto poetico autografo firmato (Saluatorij Rose Pictoris rulli secundi Compositio... Anno 1625), quattro pagine 8° (bifolio interamente vergato): Or son pur solo e non è chi m'ascolti,  Altro che il mio dolore;  Uscire pur sospiri miei sepolti  Dalla tomba del core... Non ha tregua né fine il dolor mio  Ricordati Fortuna  Che son del Mondo son di Carne anch'io  Se io son desto nel letto  Sempre ho la Mente stimolata en aria  senz'essere architetto  fabrico tutto il dì castelli in aria... E la più sana cosa  In questi tempi è il non haver cervello  Ve la dirò più chiara  Hoggi il saper più non si stima un fico  Da me ciascuno impara  Che assai meglio è morir ch'esser Mendico  Non ha tregua né fine il dolor mio  Ricordati Fortuna  Che son nel Mondo e son di Carne anch'io.
ROSA, Salvatore (1615-1673). Bellissimo manoscritto poetico autografo firmato (Saluatorij Rose Pictoris rulli secundi Compositio... Anno 1625), quattro pagine 8° (bifolio interamente vergato): Or son pur solo e non è chi m'ascolti, Altro che il mio dolore; Uscire pur sospiri miei sepolti Dalla tomba del core... Non ha tregua né fine il dolor mio Ricordati Fortuna Che son del Mondo son di Carne anch'io Se io son desto nel letto Sempre ho la Mente stimolata en aria senz'essere architetto fabrico tutto il dì castelli in aria... E la più sana cosa In questi tempi è il non haver cervello Ve la dirò più chiara Hoggi il saper più non si stima un fico Da me ciascuno impara Che assai meglio è morir ch'esser Mendico Non ha tregua né fine il dolor mio Ricordati Fortuna Che son nel Mondo e son di Carne anch'io.

Details
ROSA, Salvatore (1615-1673). Bellissimo manoscritto poetico autografo firmato (Saluatorij Rose Pictoris rulli secundi Compositio... Anno 1625), quattro pagine 8° (bifolio interamente vergato): Or son pur solo e non è chi m'ascolti, Altro che il mio dolore; Uscire pur sospiri miei sepolti Dalla tomba del core... Non ha tregua né fine il dolor mio Ricordati Fortuna Che son del Mondo son di Carne anch'io Se io son desto nel letto Sempre ho la Mente stimolata en aria senz'essere architetto fabrico tutto il dì castelli in aria... E la più sana cosa In questi tempi è il non haver cervello Ve la dirò più chiara Hoggi il saper più non si stima un fico Da me ciascuno impara Che assai meglio è morir ch'esser Mendico Non ha tregua né fine il dolor mio Ricordati Fortuna Che son nel Mondo e son di Carne anch'io.