![SANNAZZARO, Jacopo. Libro pastorale nominato Archadio de Iacobo Sanazaro neapolitano. Venezia: Bernardino Vercellese (Bernardino Viani), 22 novembre 1502. Legato con SASSI, Panfilo [Sasso de' Sassi]. Opera del praeclarissimo poeta miser Pamphilo sasso modenese. Sonetti CCCC.VII Capituli XXXVIII Egloge V. Venezia: Bernardino Viani, 7 ottobre 1501. Legato con Capitulo Pastorale ala vilanescha e altri brevi testi affini.](https://www.christies.com/img/LotImages/2003/RMA/2003_RMA_02425_0501_000(060000).jpg?w=1)
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SANNAZZARO, Jacopo. Libro pastorale nominato Archadio de Iacobo Sanazaro neapolitano. Venezia: Bernardino Vercellese (Bernardino Viani), 22 novembre 1502. Legato con SASSI, Panfilo [Sasso de' Sassi]. Opera del praeclarissimo poeta miser Pamphilo sasso modenese. Sonetti CCCC.VII Capituli XXXVIII Egloge V. Venezia: Bernardino Viani, 7 ottobre 1501. Legato con Capitulo Pastorale ala vilanescha e altri brevi testi affini.
4°. (Foro di tarlo al margine superiore delle prime 4 carte dell'Arcadia, senza perdite, la prima carta semistaccata, marginali arrossature; foro a c.r2 dell'Opera di Sasso con lievissima perdita, altro foro al margine superiore degli ultimi fascicoli, senza perdite, arrossature e aloni.) Legatura coeva in pelle con impressioni a secco ai piatti, al centro dei quali campeggiano due medaglioni con ritratti di Imperatori romani (rovinata). Note di mano coeva al primo foglio di guardia; al verso, breve nota di Amici.
PRIMA EDIZIONE dell'Arcadia in seconda emissione, uscita a pochi mesi di distanza dalla prima, datata 14 giugno. Sebastiano da Venezia, Contestabile della Signoria veneta, decide di far imprimere l'opera non avendo potuto trovarne copia manoscritta facilmente. Nonostante le raccomandazioni premesse all'edizione, affinché fosse impressa "con ogni studio e diligentia [...] corecta come meritamente rechiede", Sannazzaro non approvò l'iniziativa, volendo riservarsi ulteriori revisioni e integrazioni, poi inserite nell'edizione napoletana del 1504. Questa appare dunque come l'effettiva prima edizione ma non autorizzata dall'autore, riflesso del successo dell'opera già ampiamente circolante in forma manoscritta, sebbene non ancora giunta per l'autore a piena maturazione artistica. Si tratta dunque, come rilevato dagli studiosi, di una sorta di prima redazione dell'opera di assoluta importanza nella storia del testo, la vulgata antecedente l'edizione summontina già ampiamente circolante per effetto delle due ristampe di Viani, la presente e quella del 1504. Sannazzaro nacque a Napoli (1456-1530) e, tranne una breve parentesi in cui seguì nell'esilio l'amico Federico III d'Aragona, lì visse fino alla morte. Originario da una nobile famiglia oriunda della Lomellina, entrò nell'Accademia Pontaniana con lo pseudonimo di Actius Syncerus. Fu colto umanista e poeta raffinato. Ci ha lasciato numerose opere in lingua latina ed in volgare, ma il suo capolavoro resta l'Arcadia, capostipite e modello di un nuovo genere letterario.
Brunet V,128; Graesse VI,266; Gamba 267. Edit 16 on line segnala appena due esemplari in Italia.
La raccolta di componimenti poetici di Panfilo Sasso (Modena 1455-Ravenna, 1527) sembrerebbe anch'essa in PRIMA EDIZIONE ovvero una riemissione dell'edizione del 1500. Canterino, rimatore improvvisatore, Sasso fu insieme a Serafino Aquilano il più famoso petrarchista della sua generazione. Brunet V,176 (che cita però un'edizione del 1500 dello stesso stampatore). (2)
4°. (Foro di tarlo al margine superiore delle prime 4 carte dell'Arcadia, senza perdite, la prima carta semistaccata, marginali arrossature; foro a c.r2 dell'Opera di Sasso con lievissima perdita, altro foro al margine superiore degli ultimi fascicoli, senza perdite, arrossature e aloni.) Legatura coeva in pelle con impressioni a secco ai piatti, al centro dei quali campeggiano due medaglioni con ritratti di Imperatori romani (rovinata). Note di mano coeva al primo foglio di guardia; al verso, breve nota di Amici.
PRIMA EDIZIONE dell'Arcadia in seconda emissione, uscita a pochi mesi di distanza dalla prima, datata 14 giugno. Sebastiano da Venezia, Contestabile della Signoria veneta, decide di far imprimere l'opera non avendo potuto trovarne copia manoscritta facilmente. Nonostante le raccomandazioni premesse all'edizione, affinché fosse impressa "con ogni studio e diligentia [...] corecta come meritamente rechiede", Sannazzaro non approvò l'iniziativa, volendo riservarsi ulteriori revisioni e integrazioni, poi inserite nell'edizione napoletana del 1504. Questa appare dunque come l'effettiva prima edizione ma non autorizzata dall'autore, riflesso del successo dell'opera già ampiamente circolante in forma manoscritta, sebbene non ancora giunta per l'autore a piena maturazione artistica. Si tratta dunque, come rilevato dagli studiosi, di una sorta di prima redazione dell'opera di assoluta importanza nella storia del testo, la vulgata antecedente l'edizione summontina già ampiamente circolante per effetto delle due ristampe di Viani, la presente e quella del 1504. Sannazzaro nacque a Napoli (1456-1530) e, tranne una breve parentesi in cui seguì nell'esilio l'amico Federico III d'Aragona, lì visse fino alla morte. Originario da una nobile famiglia oriunda della Lomellina, entrò nell'Accademia Pontaniana con lo pseudonimo di Actius Syncerus. Fu colto umanista e poeta raffinato. Ci ha lasciato numerose opere in lingua latina ed in volgare, ma il suo capolavoro resta l'Arcadia, capostipite e modello di un nuovo genere letterario.
Brunet V,128; Graesse VI,266; Gamba 267. Edit 16 on line segnala appena due esemplari in Italia.
La raccolta di componimenti poetici di Panfilo Sasso (Modena 1455-Ravenna, 1527) sembrerebbe anch'essa in PRIMA EDIZIONE ovvero una riemissione dell'edizione del 1500. Canterino, rimatore improvvisatore, Sasso fu insieme a Serafino Aquilano il più famoso petrarchista della sua generazione. Brunet V,176 (che cita però un'edizione del 1500 dello stesso stampatore). (2)
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