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L'iscrizione sulla tela di rifodero - probabilmente ricopiata da una sul retro della tela originale - si riferisce a Domenico Fabbroni, figlio di Giacinto (Prato, 1711-1783) e attivo tra Prato e Firenze nel corso del Settecento (cf. I. Lapi Ballerini in AA.VV., Il Settecento a Prato, a cura di R. Fantappié, Milano, 1999, pp. 139, 144 n. 2). Nel Settecento i dipinti raffigurati erano tutti agli Uffizi o a Palazzo Pitti: la 'Madonna della seggiola' di Raffaello, il 'Ciarlatano' di Frans van Mieris il Vecchio, il 'Cupido dormiente su un teschio' attribuito a Genovesino o a Massimo Stanzione, la 'Venere di Urbino', di Tiziano.