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細節
APULEIUS. Opera. Venezia: Filippo Pincio, 30 aprile 1493.
2°. 118 carte. Capolettera miniata in oro e rosso su sfondo blu, altri capilettera e paragrafature in rosso e blu (marginali forellini su alcune carte.) Legatura coeva in vitello biondo su assi di cipresso, doppia cornice a secco ai piatti, 5 borchie agli angoli e al centro, fermagli, dorso a 4 nervi, fatta eseguire per Antonio Pillone dal legatore di Belluno (Hobson A), tagli disegnati da Cesare Vecellio raffiguranti un asino su sfondo agreste (mancanze alla cuffie, due borchie assenti, al piatto superiore iscrizione 'Hermes Trimegistus'). Antonio Pillone, 1464-1533; nota manoscritta coeva al primo foglio di guardia; ex libris Thomas Brooke; Pierre Berés, Bibliothéque Pillone, n.2.
STUPENDO ESEMPLARE PILLONE della seconda edizione dell'Asino apuleiano, con accluse altre opere originali ed epitomi di tradizione ermetica, astrologica e alchemica, quale ad esempio l'Asclepio di Ermete Trimegisto. Odorico Piloni (1503-1594), figlio di Antonio, fu per Cesare Vecellio mecenate generoso e amico. Appassionato collezionista di oggetti preziosi e particolari, possedeva uno studiolo con libreria nel quale, nei periodi di vita in villa, godeva dei piaceri della lettura e dello studio. Nella Villa Casteldardo, nei pressi di Trichina, era ospitata una raccolta di volumi, in gran parte in folio, che rappresentava un vero unicum per l'epoca: almeno 170 di questi libri vennero dipinti sui tagli dall'artista cadorino o disegnati a penna sui piatti delle legature in pergamena. Le figure rappresentate dal Vecellio erano spesso gli autori stessi dei volumi, ma anche paesaggi, animali, simboli, città, che dovevano colpire l'occhio del visitatore visto che i volumi erano collocati sugli scaffali con il taglio centrale in vista, dando l'effetto visivo di essere quasi di fronte a una galleria di quadri, più che a una libreria. Pierre Berés. Bibliothéque Pillone, Parigi,1957; HC 1317; IGI 771; BMV V 495; Goff A936.
2°. 118 carte. Capolettera miniata in oro e rosso su sfondo blu, altri capilettera e paragrafature in rosso e blu (marginali forellini su alcune carte.) Legatura coeva in vitello biondo su assi di cipresso, doppia cornice a secco ai piatti, 5 borchie agli angoli e al centro, fermagli, dorso a 4 nervi, fatta eseguire per Antonio Pillone dal legatore di Belluno (Hobson A), tagli disegnati da Cesare Vecellio raffiguranti un asino su sfondo agreste (mancanze alla cuffie, due borchie assenti, al piatto superiore iscrizione 'Hermes Trimegistus'). Antonio Pillone, 1464-1533; nota manoscritta coeva al primo foglio di guardia; ex libris Thomas Brooke; Pierre Berés, Bibliothéque Pillone, n.2.
STUPENDO ESEMPLARE PILLONE della seconda edizione dell'Asino apuleiano, con accluse altre opere originali ed epitomi di tradizione ermetica, astrologica e alchemica, quale ad esempio l'Asclepio di Ermete Trimegisto. Odorico Piloni (1503-1594), figlio di Antonio, fu per Cesare Vecellio mecenate generoso e amico. Appassionato collezionista di oggetti preziosi e particolari, possedeva uno studiolo con libreria nel quale, nei periodi di vita in villa, godeva dei piaceri della lettura e dello studio. Nella Villa Casteldardo, nei pressi di Trichina, era ospitata una raccolta di volumi, in gran parte in folio, che rappresentava un vero unicum per l'epoca: almeno 170 di questi libri vennero dipinti sui tagli dall'artista cadorino o disegnati a penna sui piatti delle legature in pergamena. Le figure rappresentate dal Vecellio erano spesso gli autori stessi dei volumi, ma anche paesaggi, animali, simboli, città, che dovevano colpire l'occhio del visitatore visto che i volumi erano collocati sugli scaffali con il taglio centrale in vista, dando l'effetto visivo di essere quasi di fronte a una galleria di quadri, più che a una libreria. Pierre Berés. Bibliothéque Pillone, Parigi,1957; HC 1317; IGI 771; BMV V 495; Goff A936.
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