![PROFEZIE - GIOACCHINO da Fiore. Profetie di Gioachino. MANOSCRITTO CARTACEO. [fine sec.XVI].](https://www.christies.com/img/LotImages/2005/RMA/2005_RMA_02474_0356_000(112223).jpg?w=1)
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PROFEZIE - GIOACCHINO da Fiore. Profetie di Gioachino. MANOSCRITTO CARTACEO. [fine sec.XVI].
230 x 170mm. 61 carte, 75 disegni a piena pagina ad inchiostro e seppia acquerellati, entro cornici doppie, alcuni di grande complessità allegorica e recanti in calce sentenze e profezie in latino. Legatura del sec.XVIII in piena pergamena.
INTRIGANTE E AFFASCINANTE testo in latino e italiano, contenente le celebri PROFEZIE di Gioacchino da Fiore (1135-1202). Abate e dotto teologo e biblista, venne condannato per eresia nel 1215 a causa delle sue teorie mistiche sul destino della Chiesa e dell'umanità, interpretato alla luce di una personale visione della dottrina della Trinità. Il volume contiene, fino a carta 28, la sequela dei papi da Niccolò III (1277) sino a Innocenzo IX (1591); ciascuno simboleggiato dal proprio emblema e con il testo latino in calce recante la rispettiva profezia. Da carta 31 a 58 seguono delle rappresentazioni simbolico-allegoriche incorniciate, con ampie didascalie in volgare, alcune di estrema complessità esoterica. Gioacchino da Fiore, citato da Dante nel Paradiso, enunciò tutta una serie di profezie simboliche che attirarono l'attenzione di papi e sovrani. Influenzato da Sant'Agostino, il suo pensiero, spesso mediato da epigoni spuri definiti 'gioachimiti', arrivò sino a Tommaso Campanella e Giordano Bruno, che del pensiero escatologico del monaco calabrese furono remoti continuatori.
230 x 170mm. 61 carte, 75 disegni a piena pagina ad inchiostro e seppia acquerellati, entro cornici doppie, alcuni di grande complessità allegorica e recanti in calce sentenze e profezie in latino. Legatura del sec.XVIII in piena pergamena.
INTRIGANTE E AFFASCINANTE testo in latino e italiano, contenente le celebri PROFEZIE di Gioacchino da Fiore (1135-1202). Abate e dotto teologo e biblista, venne condannato per eresia nel 1215 a causa delle sue teorie mistiche sul destino della Chiesa e dell'umanità, interpretato alla luce di una personale visione della dottrina della Trinità. Il volume contiene, fino a carta 28, la sequela dei papi da Niccolò III (1277) sino a Innocenzo IX (1591); ciascuno simboleggiato dal proprio emblema e con il testo latino in calce recante la rispettiva profezia. Da carta 31 a 58 seguono delle rappresentazioni simbolico-allegoriche incorniciate, con ampie didascalie in volgare, alcune di estrema complessità esoterica. Gioacchino da Fiore, citato da Dante nel Paradiso, enunciò tutta una serie di profezie simboliche che attirarono l'attenzione di papi e sovrani. Influenzato da Sant'Agostino, il suo pensiero, spesso mediato da epigoni spuri definiti 'gioachimiti', arrivò sino a Tommaso Campanella e Giordano Bruno, che del pensiero escatologico del monaco calabrese furono remoti continuatori.
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