Giulio Turcato (1912-1995)
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Giulio Turcato (1912-1995)

Giardino di Miciurin

细节
Giulio Turcato (1912-1995)
Giardino di Miciurin
firmato Turcato (in basso a destra)
olio su tela
cm 167,2x367
Eseguito all'inizio degli anni '50
Autentica dell'Archivio Turcato, Roma, n. ML72011EZ07AB
来源
Galleria Monte Titano Arte, S. Marino
ivi acquisito dall'attuale proprietario nel 1999
出版
G. Granzotto, Turcato, Brescia 1999, pp. 26-27 (illustrato)
展览
Modena, Galleria Civica, Palazzina dei Giardini, Giulio Turcato; poi Mantova, Musei Civici, Palazzo della Regione, 28 febbraio - 3 maggio 1998, cat., p. 61 (illustrato)
注意事项
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 24% on the hammer price of the first € 150,000,00 18.5% on the hammer price for any amount in excess of € 150,000,00. Artist's Resale Right ("Droit de Suite"). Artist's Resale Right Regulations 2006 apply to this lot, the buyer agrees to pay us an amount equal to the resale royalty provided for in those Regulations, and we undertake to the buyer to pay such amount to the artist's collection agent.

拍品专文

Le opere della serie nota come "Giardini di Miciurin" sviluppata da Turcato tra il 1952 (prima mostra alla Galleria La Cassapanca di Roma con presentazione di E. Prampolini; successivamente alla Galleria Il Naviglio di Milano, 1953, con presentazione di A. Trombadori) ed il 1954, costituiscono una tappa fondamentale dello sviluppo in senso astratto dell'opera di Turcato.
Da De Marchis, 1971, cit.: " I titoli di queste opere, conosciuti anche come Miciuriana, Meli di Miciurin, si riferiscono al nome del noto biologo russo. Sono dipinti che conservando le ipotesi pittoriche che sono alla base del precedente lavoro di Turcato, obbediscono tuttavia ad una esigenza di semplificazione formale. La lezione cromatica dei Fauves (cui si aggiunge forse quella di Picasso colorista guardato con occhi diversi da quelli del picassismo italiano) è diventata parte integrante dello stile "astratto" di Turcato. La composizione si frammenta su tutta la superficie senza riserve mentali, senza cioè che i contorni, che definiscono le forme, segnino le linee di una scomposizione spaziale di tipo neocubista; è piuttosto una partitura in cui si ripetono, in un incastro continuo, forme libere ed elementari (ma lontane da ogni limite sintattico del repertorio geometrico) risolvendo certi attriti tra segno, immagine e spazio che si potevano rilevare in opere precedenti.
La posizione di scarto assunta da Turcato rispetto al dilemma realismo-astrattismo si risolve nell'identificazione di realtà e pittura, dove la seconda, formulandola, determina conoscitivamente la prima: una pittura dunque che non "astrae" dalla realtà, ma neppure la identifica con la moglie legittima del vergo figurativo di tradizione ottocentesca, di fronte a cui gli astratto-geometrici avevano scelto l'astinenza e gli astratto-concreti l'adulterio".