Antonio Marini (Venezia 1668-1725)
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Antonio Marini (Venezia 1668-1725)

Paesaggio fluviale con soldati in lontananza

Details
Antonio Marini (Venezia 1668-1725)
Paesaggio fluviale con soldati in lontananza
olio su tela, senza cornice
168 x 236 cm.
Provenance
Felice Schiavoni, Palazzo Schiavoni, Venezia, 1881, come Salvator Rosa; passato per successione ereditaria all'attuale proprietario.

Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 24% on the hammer price of the first € 150,000,00 18.5% on the hammer price for any amount in excess of € 150,000,00.

Lot Essay

È opera inedita, evidentemente autografa di Antonio Marini per gli stretti legami stilistici e di ductus pittorico di dipinti riconosciuti di Marini, quali il Paesaggio romantico con briganti (analogo anche nel formato) ed il Paesaggio con cascata, entrambi a Leeds, Temple Newsam House. Il motivo del torrente montano a destra trova un riscontro nel Paesaggio roccioso con soldati firmato 'Ant.o Marini' a Bergamo, Accademia Carrara. Per un profilo dell'artista veneziano, da poco riscoperto dalla critica, si rimanda ai fondamentali contributi di Egidio Martini e di Lino Moretti (cf. E. Martini, La Pittura del Settecento Veneto, Udine, 1982, pp. 31-5, 490-3; e L. Moretti, 'Risarcimento di Antonio Marini', 'Scritti di storia dell'arte' in onore di Federico Zeri, II, Milano, 1984, pp. 787-800) e alla monografia di Laura Muti e Daniele de Sarno Prignano e a quella di Maria Silvia Proni (cf. L. Muti e D. de Sarno Prignano, Antonio Marini: pittore (1668-1725), Rimini, 1991; e M. S. Proni, Antonio Maria Marini: l'opera completa, Napoli, 1992).
Il tema del ramo riverso e quello dei guerrieri che conversano in primo piano derivano da invenzioni di Salvator Rosa, al quale era peraltro già attribuita la presente opera, come testimonia la sua antica menzione nella collezione veneziana di Felice Schiavoni (1881: cf. L. Sernagiotto, Natale e Felice Schiavoni. Appendice II: nota dei dipinti che compongono la Galleria di Quadri antichi, quale lasciolla Felice Schiavoni all'unica sua figlia ed erede e quale ancora in Palazzo Schiavoni, in Venezia, contiguo al Palazzo Foscari, intieramente sussiste, Venezia, 1881, p. 637). Per le opere di Rosa, diffuse tramite incisioni, cf. in particolare l'albero spezzato del Paesaggio con due figure, a Londra, Collezione Sir Denis Mahon, ed i soldati della serie incisoria dei Capricci (cf. L. Salerno, L'opera completa di Salvator Rosa, Milano, 1975, n. 248, p. 104, n. 12, p. 105-6).
Le dimensioni del dipinto e l'impegno formale profuso dall'artista rendono l'opera una testimonianza non comune della produzione di Marini, intento solitamente a composizioni di formato più ridotto e di minor respiro spaziale.
Antonio Marini fu esponente di punta della diffusione delle invenzioni rosiane nella pittura di area veneta e bolognese tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento. Le sue ricerche pittoriche risultano tangenti a quelle dell'anconetano Antonio Francesco Peruzzini, suo coetaneo. A lungo confuso con Alessandro Magnasco e Marco Ricci, Marini fu artista indipendente e prolifico autore di paesaggi, burrasche e battaglie.
Siamo grati al Dottor de Sarno Prignano che ci ha confermato la presente attribuzione sulla base di fotografie in bianco e nero e a colori, comunicandoci l'intenzione di includere il dipinto, come opera autografa di Marini dipinta verso la fine del Seicento, in un suo volume di aggiunte al pittore, di imminente pubblicazione.