Attribuito a Francesco di Simone da Santacroce (Santacroce 1440-1508 Venezia)
Where there is no symbol Christie's generally sell… Read more
Attribuito a Francesco di Simone da Santacroce (Santacroce 1440-1508 Venezia)

Adorazione dei Magi

Details
Attribuito a Francesco di Simone da Santacroce (Santacroce 1440-1508 Venezia)
Adorazione dei Magi
olio su tavola
67.3 x 87.5 cm
reca un'etichetta 'Ufficio di esportazione di Firenze 31 agosto 1911' (sul retro)
Provenance
Con J. Gagliardi, Firenze, dal quale comprato da Charles Fairfax Murray (nota del 1 marzo 1883 sul retro della tavola).
Charles Butler, 3 Connaught Place, Londra e Warren Wood, Hatfield, Hertfordshire.
Christie's, Londra, 25-V-1911, lotto 120 come Vincenzo Catena.
Exhibited
Londra, Royal Academy, Exhibition of Pictures by the Old Masters, 1885.
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 24% on the hammer price of the first € 150,000,00 18.5% on the hammer price for any amount in excess of € 150,000,00.

Lot Essay

Tra le numerose variazioni sulla celebre opera di Andrea Mantegna, questa è forse tra le più originali. La tela tarda del Mantegna, eseguita verosimilmente attorno al 1500, venne venduta nel 1988 dal Marchese di Northampton da Christie's e oggi si trova al J.P. Getty Museum a Malibu, in California. L'alto numero di copie eseguite da artisti veneti che del famoso dipinto vennero tratte lascia pensare che l'originale fosse destinato ad un collezionista veneto. Di queste copie oggi almeno due sono attribuite ai pittori conosciuti come i Santa Croce. Una di queste, già in una raccolta privata a Bergamo, corrisponde esattamente alle dimensioni dell'originale (B. della Chiesa e E. Baccheschi, 'I pittori Santa Croce', in I pittori Bergamaschi, Il Cinquecento, II, Bergamo, 1976, p. 48, n. 90 (bis), ill. p. 80, 7, come dell'ambito dei Santacroce). Un'Adorazione dei Magi nella Fondazione Querini-Stampalia, Venezia (n. 72, op. cit., n. 90, ill. p. 80, 5), già riferita da Fiocco e Pallucchini a Francesco di Bernardo da Santa Croce (ma a Francesco di Girolamo da Heinemann) ha poi la stessa composizione con l'aggiunta di altre figure.
Nell'opera in oggetto il paesaggio è forse l'elemento più prossimo al mondo di Bellini e si differenzia sostanzialmente da quello presente nelle due tavole con la stessa composizione oggi attribuite a Francesco di Simone da Santa Croce da della Chiesa; una, già nel Kaiser Friedrich Museum a Berlino (n. 22), distrutto nel 1945; e il quadro sostanzialmente simile conservato al Museo di Castelvecchio, Verona (n. 147) (B. della Chiesa, 'I pittori da Santa Croce: Francesco di Simone e Francesco Rizzo di Bernardo', in I pittori Bergamaschi, Il Cinquecento, I, Bergamo, 1980, p. 487, n. 6 e 498, n. 16, e ill. p. 505, 1-2).