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Eseguita, con ogni probabilità, durante il soggiorno a Roma di Jean-Baptiste Lallemand, documentato dal 1747 al 1761, questa veduta di Montecavallo con il palazzo papale e la fontana dei Dioscuri ripete in piccolo formato il soggetto della bellissima tela dipinta dall'artista francese nel 1751 e conservata in Villa Lante a Bagnaia, insieme alle vedute del Campidoglio, del Pantheon e del Foro appartenenti alla stessa serie (Cfr. Il Quirinale. L'immagine del Palazzo dal Cinquecento all'Ottocento. Catalogo della mostra, Roma, 2002, pp. 188-89, n. 37). A metà tra la veduta reale e il capriccio architettonico, nella forzatura prospettica che consente all'artista di includere in un campo ravvicinato la facciata del palazzo e la fontana dei Dioscuri, e nelle figurine di invenzione che ne animano il primo piano, questa composizione individua in Giovanni Paolo Pannini il principale riferimento dell'artista. La trascrizione fonetica del nome (Lalman) utilizzata qui per la firma corrisponde infine alla forma adottata da Lallemand in Italia, e compare anche nei documenti italiani che lo riguardano.