Federico de Madrazo y Kuntz (Roma 1815-1894 Madrid)
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Federico de Madrazo y Kuntz (Roma 1815-1894 Madrid)

Ritratto di Beatrice Barba y Troyse

Details
Federico de Madrazo y Kuntz (Roma 1815-1894 Madrid)
Ritratto di Beatrice Barba y Troyse
firmato e datato 'F. de M.o/Roma, 1842.' (in basso a destra)
olio su tela
49.8 x 37.2 cm.
Provenance
Firenze, collezione Gigli
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer's for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 5.000,00 26% of the excess of the hammer price above €5.000,00 and up and including € 400.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €400.000,00

Lot Essay

Noto per i suoi lusinghieri e raffinati ritratti, Federico de Madrazo y Kuntz era figlio del pittore spagnolo Josè de Madrazo, direttore del Museo del Prado, circostanza che permise a Federico di avere un contatto diretto e quotidiano con i grandi maestri della pittura spagnola ed internazionale.
Il suo primo viaggio a Parigi nel 1833 ebbe un ruolo decisivo nella formazione del suo stile, strettamente legato alla ritrattistica francese intorno ad Ingres, e nell'accrescimento della sua fama, tanto da guadagnargli la nomina, una volta tornato in patria, di pittore di Camera durante il regno di Isabella II.
Il presente dipinto, di cui viene offerto anche l'acquarello preparatorio, venne eseguito nel 1842 a Roma, dove Madrazo conobbe e assimilò lo stile di uno dei propulsori del movimento pittorico dei Nazareni, Friedrich Overbeck: la nitidezza della composizione e la sua delicata qualità espressiva devono infatti molto alla maniera dei Nazareni.
Ritratta in un'atmosfera quasi famigliare, con il tipico manton de manila, le rose in mano e i capelli ondulati raccolti in un'elegante treccia, Beatrice, proveniente dalla famiglia spagnola Barba y Troise, ingegneri che lavorano in Italia, era imparentata con il politico Ottavio Gigli, del quale è altresì proposto il ritratto, opera di Francesco Podesti. La giovane fanciulla dirige con dolcezza il suo sguardo schietto allo spettatore, trasmettendo una sensazione di serenità attraverso la lucentezza dei suoi occhi vivaci e profondi, in cui è concentrata tutta l'intensità espressiva del dipinto, che riporta alla memoria alcuni ritratti del primo Goya.