Lot Essay
Il dipinto qui presentato è probabilmente identificabile con il pensiero in chiaroscuro per S. Pietro citato, dopo la morte dell'artista, nell'inventario del suo studio. Insieme a un bozzetto del quadro di S. Pietro chiaroscuro piccolo e al bozzetto in tela di quattro palmi, anch'esso en grisaille, acquistato dal principe Sigismondo Chigi nel 1784 e poi rimasto presso i suoi discendenti fino al 1998, si tratta dello studio preparatorio per la grande pala commissionata al Mengs dalla Fabbrica di San Pietro nel 1772. Il dipinto, mai eseguito a seguito della partenza di Mengs per la Spagna, era destinato a uno degli altari laterali della basilica, dove avrebbe dovuto sostituire la Caduta di Simon Mago di Francesco Vanni, a preferenza del dipinto di uguale soggetto eseguito circa vent'anni prima da Pompeo Batoni.
Come certifica l'etichetta al retro del supporto il dipinto, tuttora nella cornice originale tardo-settecentesca, proviene dalla raccolta del ministro spagnolo a Roma, Don José Nicola de Azara (1730-1804). Tutore dei figli di Mengs, De Azara curò nel 1780 la prima edizione dei suoi scritti teorici, più volte ripubblicati negli anni successivi, accompagnati dalla sua biografia e dall'elenco delle sue opere. Al retro della tela, oltre al nome dell'artista, si riconoscono tracce di colore come se essa fosse stata usata per pulire il pennello, un particolare rintracciato anche in altri suoi dipinti.
Come certifica l'etichetta al retro del supporto il dipinto, tuttora nella cornice originale tardo-settecentesca, proviene dalla raccolta del ministro spagnolo a Roma, Don José Nicola de Azara (1730-1804). Tutore dei figli di Mengs, De Azara curò nel 1780 la prima edizione dei suoi scritti teorici, più volte ripubblicati negli anni successivi, accompagnati dalla sua biografia e dall'elenco delle sue opere. Al retro della tela, oltre al nome dell'artista, si riconoscono tracce di colore come se essa fosse stata usata per pulire il pennello, un particolare rintracciato anche in altri suoi dipinti.