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Anton Raphael Mengs (Aussig 1728-1779 Roma)

Cristo consegna le chiavi a San Pietro

Details
Anton Raphael Mengs (Aussig 1728-1779 Roma)
Cristo consegna le chiavi a San Pietro
olio su tela originale, con tracce di matita, entro cornice intagliata e dorata
100 x 59 cm.
reca iscrizione coeva 'Mengs' (al retro); reca etichetta frammentaria della collezione di Don José Nicola de Azara (al retro).
Provenance
Roma, studio di Anton Raphael Mengs, 1779;
collezione Don José Nicola de Azara, 1804;
Roma, mercato antiquario, 1968;
Roma, collezione Valentino Martinelli
Literature
H. von Einem, Anton Raphael Mengs. Briefe an Raimondo Ghelli und Anton Maron, in Abhandlungen der Akademie der Wissenschaften in Göttingen, Gottinga, 1973, p. 135, nota 151.
G. Sestieri, Repertorio della pittura romana della fine del Seicento e del Settecento, Torino, 1994, III, p. 129.
Mengs. La scoperta del Neoclassico. Catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zabarella, 2001) a cura di S. Roettgen, Venezia, 2001, pp. 158-159.
S. Roettgen, Anton Raphael Mengs 1728-1779. Leben und Wirken, Monaco, 2003, p. 317, WK 1 (con dimensioni errate; catalogato da fotografia come opera di bottega).
Special notice
Where there is no symbol Christie's generally sells lots under the Margin Scheme. The final price charged to Buyer''s for each lot, is calculated in the following way: 30% of the final bid price of each lot up to and including € 20.000,00 26% of the excess of the hammer price above € 20.000,00 and up and including € 800.000,00 18,5% of the excess of the hammer price above €800.000,00

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Lot Essay

Il dipinto qui presentato è probabilmente identificabile con il pensiero in chiaroscuro per S. Pietro citato, dopo la morte dell'artista, nell'inventario del suo studio. Insieme a un bozzetto del quadro di S. Pietro chiaroscuro piccolo e al bozzetto in tela di quattro palmi, anch'esso en grisaille, acquistato dal principe Sigismondo Chigi nel 1784 e poi rimasto presso i suoi discendenti fino al 1998, si tratta dello studio preparatorio per la grande pala commissionata al Mengs dalla Fabbrica di San Pietro nel 1772. Il dipinto, mai eseguito a seguito della partenza di Mengs per la Spagna, era destinato a uno degli altari laterali della basilica, dove avrebbe dovuto sostituire la Caduta di Simon Mago di Francesco Vanni, a preferenza del dipinto di uguale soggetto eseguito circa vent'anni prima da Pompeo Batoni.
Come certifica l'etichetta al retro del supporto il dipinto, tuttora nella cornice originale tardo-settecentesca, proviene dalla raccolta del ministro spagnolo a Roma, Don José Nicola de Azara (1730-1804). Tutore dei figli di Mengs, De Azara curò nel 1780 la prima edizione dei suoi scritti teorici, più volte ripubblicati negli anni successivi, accompagnati dalla sua biografia e dall'elenco delle sue opere. Al retro della tela, oltre al nome dell'artista, si riconoscono tracce di colore come se essa fosse stata usata per pulire il pennello, un particolare rintracciato anche in altri suoi dipinti.