Lot Essay
Così chiamata in onore di Isabella d'Adda, sposa del principe Carlo Borromeo III, l'Isola Bella sul lago Maggiore assunse il suo aspetto straordinario e curioso nel corso dei lavori progettati dall'architetto milanese Angelo Crivelli, realizzati tra il 1631 e il 1671.
Sebbene l'esecuzione dell'opera sia stata in gran parte curata dal principe Vitaliano VI (1620-1690), si deve appunto a Carlo Borromeo, committente di questa eccezionale trasformazione all'insegna dell'artificio, la volontà di realizzare sulla punta meridionale dell'isola la straordinaria piramide a terrazze, irta di obelischi e abbellita da statue. Insieme a quelle che ornano altre parti del giardino, queste furono realizzate in gran parte dallo scultore Carlo Simonetta, attivo all'Isola Bella tra il 1667 e il 1670, secondo un programma iconografico suggerito dal cardinale Gilberto Borromeo.
Terminata nelle sue parti principali all'epoca del matrimonio tra Carlo Borromeo Arese e Giovanna Odescalchi nel 1678, l'Isola Bella fu subito celebrata anche per i meravigliosi giardini, fioriti di aranci e limoni e di arbusti rari favoriti dall'eccezionale microclima del lago, e divenne meta di viaggio per i primi turisti d'oltralpe. Anche per questo motivo, e non solo per ragioni dinastiche, fu subito oggetto di raffigurazioni da parte dei pittori di veduta, a partire da Gaspar van Wittel. Una tradizione continuata nel Settecento da vari artisti italiani, tra i quali appunto Francesco Battaglioli al quale il nostro dipinto è stato attribuito da Egidio Martini in una comunicazione scritta al proprietario, e da incisori come Marcantonio Del Re, nella stampa pubblicata a Milano nel 1721.
La nostra veduta presenta l'isola da sud, privilegiandone appunto i giardini a preferenza del palazzo all'estremità opposta, e adottando un ideale punto di vista rialzato che consente di raffigurarla interamente e in ogni dettaglio. In primo piano, barche di pescatori e una sorta di gondola, con belle figurine tra cui un uomo in mantello da viaggio. Sulla barca in primo piano a sinistra, lo stemma Odescalchi, benché stilizzato, allude con ogni probabilità al più recente matrimonio tra Renato III Borromeo e Marianna Odescalchi nel 1743.
Sebbene l'esecuzione dell'opera sia stata in gran parte curata dal principe Vitaliano VI (1620-1690), si deve appunto a Carlo Borromeo, committente di questa eccezionale trasformazione all'insegna dell'artificio, la volontà di realizzare sulla punta meridionale dell'isola la straordinaria piramide a terrazze, irta di obelischi e abbellita da statue. Insieme a quelle che ornano altre parti del giardino, queste furono realizzate in gran parte dallo scultore Carlo Simonetta, attivo all'Isola Bella tra il 1667 e il 1670, secondo un programma iconografico suggerito dal cardinale Gilberto Borromeo.
Terminata nelle sue parti principali all'epoca del matrimonio tra Carlo Borromeo Arese e Giovanna Odescalchi nel 1678, l'Isola Bella fu subito celebrata anche per i meravigliosi giardini, fioriti di aranci e limoni e di arbusti rari favoriti dall'eccezionale microclima del lago, e divenne meta di viaggio per i primi turisti d'oltralpe. Anche per questo motivo, e non solo per ragioni dinastiche, fu subito oggetto di raffigurazioni da parte dei pittori di veduta, a partire da Gaspar van Wittel. Una tradizione continuata nel Settecento da vari artisti italiani, tra i quali appunto Francesco Battaglioli al quale il nostro dipinto è stato attribuito da Egidio Martini in una comunicazione scritta al proprietario, e da incisori come Marcantonio Del Re, nella stampa pubblicata a Milano nel 1721.
La nostra veduta presenta l'isola da sud, privilegiandone appunto i giardini a preferenza del palazzo all'estremità opposta, e adottando un ideale punto di vista rialzato che consente di raffigurarla interamente e in ogni dettaglio. In primo piano, barche di pescatori e una sorta di gondola, con belle figurine tra cui un uomo in mantello da viaggio. Sulla barca in primo piano a sinistra, lo stemma Odescalchi, benché stilizzato, allude con ogni probabilità al più recente matrimonio tra Renato III Borromeo e Marianna Odescalchi nel 1743.