Lot Essay
La grande tavola appartiene con ogni verosimiglianza all'ambiente artistico della Roma della seconda meta' o, piu' precisamente, del tardo Cinquecento. La mistura di elementi culturali che essa tradisce, la sottile eleganza degli accordi cromatici, la purezza del disegno sono, infatti, caratteristiche di quella straordinaria stagione dei grandi cicli di affreschi nelle sale vaticane, nelle chiese e nei palazzi che videro l'avvicendarsi e l'accavallarsi di maestranze toscane e romane. Sono gli anni, effervescenti, degli affreschi nella Sala Clementina dei fratelli Cherubino e Giovanni Alberti su commissione di papa Clemente VIII, e poi della volta "con uno sfondato in mezzo" della cappella Aldobrandini in Santa Maria sopra Minerva (1606) e degli affreschi nella sacrestia di San Giovanni in Laterano; nella Sala della Meridiana e poi in quella della Torre dei Venti, e poi nelle Logge di Niccolo' Circignani, conosciuto col nome di Pomarancio, nel cui disegno non sono estranee certe morbidezze come quelle nella resa anatomica del Bambino in questa tavola.