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Lot Essay
"La gioia migliore della Terra consiste nell'inventare un modo nel mondo senza inventare niente nel processo".
ALIGHIERO BOETTI
Eseguito nel 1979, Segno e disegno di Alighiero Boetti rappresenta l'attuazione testuale e visiva delle soluzioni speculari, inversioni e giochi che sono alla base della sua pratica artistica. Il concetto di duplicità riflessa, invocata dal titolo dell'opera, è anche espresso nella sua struttura compositiva doppia e rovesciata. Costruito attorno alla lettera centrale O, che si presenta allo spettatore come un zero ingrandito, le parole 'segno e disegno' sono disposte, come un yin e yang, alternando l'armonia dei quadrati neri a quelli bianchi. Un'opera che si autodefinisce contemporaneamente piena dei significati e un gioco visivo vuoto, Segno e disegno incarna le tautologie e le circolarità che definiscono gli Arazzi dell'artista. 'La nozione del doppio,' l'artista ha spiegato in seguito, 'è presente in tutto il mio lavoro. La verità è che c'è una realtà naturale: è inconfutabile che una cellula si divide in due, poi in quattro e così via fino a permetterci di avere due gambe, due braccia, due occhi e così via; gli specchi duplicano le immagini; l'essere umano basa la sua esistenza su una serie di modelli binari, compresi i computer; il discorso è basato su coppie di parole contrastanti...È evidente quindi che la nozione del doppio è uno degli archetipi essenziali della nostra cultura' (A. Boetti, 1988, citato in www.museomadre.it [2 marzo 2015]).
Nell'opera presentata, il puzzle linguistico di Boetti fonde il duplice concetto di significante e significato, mettendo in atto la relazione fra 'segno' e 'disegno' tramite la struttura visiva. La distinzione fra scrittura e creazione artistica è messa in discussione dalla disposizione delle lettere che rende il testo illeggibile all'inizio. È solo dopo aver decodificato la schema che le parole stesse diventano più chiare. Secondo Boetti, la complicazione della relazione fra il significante e il significato parla direttamente al suo principio guida estetico di 'ordine e disordine' - l'idea che l'ordine ed il caos siano ineluttabili l'uno dall'altro. Questo concetto diventa sempre più evidente sulle grandi superfici degli Arazzi, e di base in tutte le sue varie opere. In Segno e disegno, Boetti costruisce un'espressione poetica della relazione esistente tra il caos intrinseco del linguaggio e i sistemi rigorosi con cui noi tentiamo di controllarla. Nell'apparente semplicità del suo codice visivo, Boetti enfatizza il potere dei segni in un mondo determinato dal flusso perpetuo della materia.
"The greatest joy on Earth consists in inventing the world the way it is without inventing anything in the process".
ALIGHIERO BOETTI
Executed in 1979, Alighiero Boetti's Segno e disegno presents a textual and visual enactment of the mirrorings, inversions and games that lie at the heart of his practice. The reflexive duplicity invoked by the work's title is reflected in its doubled, reversed compositional structure. Organised around the central letter O, which equally confronts the viewer like an enlarged zero, the words 'segno e disegno' are arranged in a yin and yang-like alternating harmony of black and white squares. A self-defining work that simultaneously full of meaning and empty visual play, Segno e disegno embodies the tautologies and circularities that have come to define the artist's Arazzi. 'The notion of double', the artist later explained, 'is present in all my work. The truth is that it is a natural reality: it is incontrovertible that a cell splits in two, then in four and so on that we have two legs, two arms and two eyes and so on; that mirrors double images; that Man has based his existence on a series of binary models, including computers; that the speech is based on couples of opposed terms ... It is evident then that the notion of couple is one of the fundamental archetypes of our culture' (A. Boetti, 1988, quoted www.museomadre.it [accessed 2 March 2015]).
In the present work, Boetti's linguistic puzzle fuses together the dual concepts of the signifier and the signified, acting out the relationship between 'segno' and disegno' through its visual structure. The distinction between writing and art-making is called into question as the artist's arrangement of letters renders the text initially illegible. It is only upon decoding the pattern that the words themselves come into focus. For Boetti, the entanglement of the relationship between the signifier and the signified spoke directly to his guiding aesthetic principle of 'ordine e disordine' - the idea that order and chaos represent inextricable parts of one another. This concept would be played out upon a grander scale in the riddled surfaces of his larger Arazzi, and indeed throughout his diverse oeuvre. In Segno e disegno, Boetti constructs a poetic expression of the relationship between the inherent chaos of language and the rigorous systems with which we attempt to harness it. In the apparent simplicity of his visual code, Boetti highlights the power of sign-making in a world determined by the perpetual flux of matter.
ALIGHIERO BOETTI
Eseguito nel 1979, Segno e disegno di Alighiero Boetti rappresenta l'attuazione testuale e visiva delle soluzioni speculari, inversioni e giochi che sono alla base della sua pratica artistica. Il concetto di duplicità riflessa, invocata dal titolo dell'opera, è anche espresso nella sua struttura compositiva doppia e rovesciata. Costruito attorno alla lettera centrale O, che si presenta allo spettatore come un zero ingrandito, le parole 'segno e disegno' sono disposte, come un yin e yang, alternando l'armonia dei quadrati neri a quelli bianchi. Un'opera che si autodefinisce contemporaneamente piena dei significati e un gioco visivo vuoto, Segno e disegno incarna le tautologie e le circolarità che definiscono gli Arazzi dell'artista. 'La nozione del doppio,' l'artista ha spiegato in seguito, 'è presente in tutto il mio lavoro. La verità è che c'è una realtà naturale: è inconfutabile che una cellula si divide in due, poi in quattro e così via fino a permetterci di avere due gambe, due braccia, due occhi e così via; gli specchi duplicano le immagini; l'essere umano basa la sua esistenza su una serie di modelli binari, compresi i computer; il discorso è basato su coppie di parole contrastanti...È evidente quindi che la nozione del doppio è uno degli archetipi essenziali della nostra cultura' (A. Boetti, 1988, citato in www.museomadre.it [2 marzo 2015]).
Nell'opera presentata, il puzzle linguistico di Boetti fonde il duplice concetto di significante e significato, mettendo in atto la relazione fra 'segno' e 'disegno' tramite la struttura visiva. La distinzione fra scrittura e creazione artistica è messa in discussione dalla disposizione delle lettere che rende il testo illeggibile all'inizio. È solo dopo aver decodificato la schema che le parole stesse diventano più chiare. Secondo Boetti, la complicazione della relazione fra il significante e il significato parla direttamente al suo principio guida estetico di 'ordine e disordine' - l'idea che l'ordine ed il caos siano ineluttabili l'uno dall'altro. Questo concetto diventa sempre più evidente sulle grandi superfici degli Arazzi, e di base in tutte le sue varie opere. In Segno e disegno, Boetti costruisce un'espressione poetica della relazione esistente tra il caos intrinseco del linguaggio e i sistemi rigorosi con cui noi tentiamo di controllarla. Nell'apparente semplicità del suo codice visivo, Boetti enfatizza il potere dei segni in un mondo determinato dal flusso perpetuo della materia.
"The greatest joy on Earth consists in inventing the world the way it is without inventing anything in the process".
ALIGHIERO BOETTI
Executed in 1979, Alighiero Boetti's Segno e disegno presents a textual and visual enactment of the mirrorings, inversions and games that lie at the heart of his practice. The reflexive duplicity invoked by the work's title is reflected in its doubled, reversed compositional structure. Organised around the central letter O, which equally confronts the viewer like an enlarged zero, the words 'segno e disegno' are arranged in a yin and yang-like alternating harmony of black and white squares. A self-defining work that simultaneously full of meaning and empty visual play, Segno e disegno embodies the tautologies and circularities that have come to define the artist's Arazzi. 'The notion of double', the artist later explained, 'is present in all my work. The truth is that it is a natural reality: it is incontrovertible that a cell splits in two, then in four and so on that we have two legs, two arms and two eyes and so on; that mirrors double images; that Man has based his existence on a series of binary models, including computers; that the speech is based on couples of opposed terms ... It is evident then that the notion of couple is one of the fundamental archetypes of our culture' (A. Boetti, 1988, quoted www.museomadre.it [accessed 2 March 2015]).
In the present work, Boetti's linguistic puzzle fuses together the dual concepts of the signifier and the signified, acting out the relationship between 'segno' and disegno' through its visual structure. The distinction between writing and art-making is called into question as the artist's arrangement of letters renders the text initially illegible. It is only upon decoding the pattern that the words themselves come into focus. For Boetti, the entanglement of the relationship between the signifier and the signified spoke directly to his guiding aesthetic principle of 'ordine e disordine' - the idea that order and chaos represent inextricable parts of one another. This concept would be played out upon a grander scale in the riddled surfaces of his larger Arazzi, and indeed throughout his diverse oeuvre. In Segno e disegno, Boetti constructs a poetic expression of the relationship between the inherent chaos of language and the rigorous systems with which we attempt to harness it. In the apparent simplicity of his visual code, Boetti highlights the power of sign-making in a world determined by the perpetual flux of matter.