D'Annunzio, Gabriele - splendido, interessantissimo carteggio composto da sei lunghe (complessive 18 pp. in-4, su carta intestata con diverse imprese dannunziane, quattro con buste a.) lettere a. f. tutte indirizzate, tra il 1925 e il 1929, a Giuseppe Brunati (1881-1949, uomo politico e scrittore di gusto bizantineggiante, quindi graditissimo all'Imaginifico), il quale evidentemente riforniva D'Annunzio di cocaina (12. XI. 1925: le mie narici respirano la morte bianca; 16. VII. 1929: anche stamani l'ineffabile bianco della tua giada mi fu delizia silenziosa: più silenziosa dell'ultima neve in vetta all'Imalaia, che nel fondersi s'eterna). Ma le lettere sono di straordinario interesse prima di tutto letterario, in quanto D'Annunzio a quest'altezza sta lavorando al programma editoriale dell'Edizione Nazionale delle sue opere (nell'ultima lettera, quella del '29 cit., stende un canone dei primi volumi della ristampa che sono - nel mio disegno - una serie intitolata Gli undici davanti al tempo: 1. Laus Vitae 2. Alcyone 3. Fedra 4. Francesca da Rimini 5. La figlia di Iorio 6. La fiaccola sotto il moggio 7. Forse che sì forse che no 8. Contemplazione della morte 9. Il secondo amante di Lucrezia Buti 10. Buonarrota 11. Il seduttore sanguinoso. Gli ultimi due titoli, mai realizzati, erano evidentemente tra i progetti letterari che D'Annunzio intendeva pubbl[icare in princeps direttamente nell'Edizione Nazionale). Ma molto interessante è anche la penultima lettera (7 Sett.bre 1928): Penso che sia utile - qui attenti - conoscere la genesi delle Faville. Ho scelto, logorandomi gli occhi, fra circa settecento note, lunghe e brevi! Ho ricopiato con pazienza.... (6)

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D'Annunzio, Gabriele - splendido, interessantissimo carteggio composto da sei lunghe (complessive 18 pp. in-4, su carta intestata con diverse imprese dannunziane, quattro con buste a.) lettere a. f. tutte indirizzate, tra il 1925 e il 1929, a Giuseppe Brunati (1881-1949, uomo politico e scrittore di gusto bizantineggiante, quindi graditissimo all'Imaginifico), il quale evidentemente riforniva D'Annunzio di cocaina (12. XI. 1925: le mie narici respirano la morte bianca; 16. VII. 1929: anche stamani l'ineffabile bianco della tua giada mi fu delizia silenziosa: più silenziosa dell'ultima neve in vetta all'Imalaia, che nel fondersi s'eterna). Ma le lettere sono di straordinario interesse prima di tutto letterario, in quanto D'Annunzio a quest'altezza sta lavorando al programma editoriale dell'Edizione Nazionale delle sue opere (nell'ultima lettera, quella del '29 cit., stende un canone dei primi volumi della ristampa che sono - nel mio disegno - una serie intitolata Gli undici davanti al tempo: 1. Laus Vitae 2. Alcyone 3. Fedra 4. Francesca da Rimini 5. La figlia di Iorio 6. La fiaccola sotto il moggio 7. Forse che sì forse che no 8. Contemplazione della morte 9. Il secondo amante di Lucrezia Buti 10. Buonarrota 11. Il seduttore sanguinoso. Gli ultimi due titoli, mai realizzati, erano evidentemente tra i progetti letterari che D'Annunzio intendeva pubbl[icare in princeps direttamente nell'Edizione Nazionale). Ma molto interessante è anche la penultima lettera (7 Sett.bre 1928): Penso che sia utile - qui attenti - conoscere la genesi delle Faville. Ho scelto, logorandomi gli occhi, fra circa settecento note, lunghe e brevi! Ho ricopiato con pazienza.... (6)