(Milano) Archivio Solanges - Paul Solanges fu un curioso personaggio della cultura francese di tardo Ottocento, particolarmente legato alla scena culturale ambrosiana: se la sua opera in proprio (mondana ed evanescente) è oggi quasi completamente dimenticata, non così le sue traduzioni in francese delle opere di Arrigo Boito, che sono ancor oggi il tramite principale, oltr'Alpe, per la conoscenza del nostro grande Scapigliato. Ma Solanges fu soprattutto un instancabile frequentatore di salotti, e resta traccia di questo ruolo nel suo bellissimo archivio: una raccolta vasta e selezionata di lettere, cartoline postali e autografi vari di gran parte della cultura - soprattutto milanese - dei suoi anni (circa duecento pezzi). Spiccano gli autografi degli scrittori che Solanges tradusse (una lettera di Boito e ben 10, più due bigl. da vis. con a., di Antonio Fogazzaro), e di altri importanti letterati come Emile Zola, Giuseppe Giacosa (un bel carteggio di dieci lettere a.f., tra le quali una con una spiritosa autocaricatura in posizione genuflessa). Particolare importanza ha il vasto carteggio (55 lunghe lettere) con lo storico Giuseppe Gallavresi. Notevole spicco hanno poi i rapporti del Nostro con l'ambiente artistico (25 lettere del pittore Maurizio Rava, 2 di Pietro Trubetskoi - delle quali una con interessanti disegni anatomici, 9 dell'architetto Luca Beltrami, 6 di Emilio Gola) e musicale (due lettere di Francesco Paolo Tosti, tre di Giulio Ricordi, delle quali una con un bel sonetto in dialetto) milanese. Non mancano, tra le frequentazioni del Solanges, neppure i ruoli "ufficiali" della mialnesità (diversi sindaci sono rappresentati, tra i quali, con 4 lettere, Gaetano Negri, che fu anche scrittore notevole).

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(Milano) Archivio Solanges - Paul Solanges fu un curioso personaggio della cultura francese di tardo Ottocento, particolarmente legato alla scena culturale ambrosiana: se la sua opera in proprio (mondana ed evanescente) è oggi quasi completamente dimenticata, non così le sue traduzioni in francese delle opere di Arrigo Boito, che sono ancor oggi il tramite principale, oltr'Alpe, per la conoscenza del nostro grande Scapigliato. Ma Solanges fu soprattutto un instancabile frequentatore di salotti, e resta traccia di questo ruolo nel suo bellissimo archivio: una raccolta vasta e selezionata di lettere, cartoline postali e autografi vari di gran parte della cultura - soprattutto milanese - dei suoi anni (circa duecento pezzi). Spiccano gli autografi degli scrittori che Solanges tradusse (una lettera di Boito e ben 10, più due bigl. da vis. con a., di Antonio Fogazzaro), e di altri importanti letterati come Emile Zola, Giuseppe Giacosa (un bel carteggio di dieci lettere a.f., tra le quali una con una spiritosa autocaricatura in posizione genuflessa). Particolare importanza ha il vasto carteggio (55 lunghe lettere) con lo storico Giuseppe Gallavresi. Notevole spicco hanno poi i rapporti del Nostro con l'ambiente artistico (25 lettere del pittore Maurizio Rava, 2 di Pietro Trubetskoi - delle quali una con interessanti disegni anatomici, 9 dell'architetto Luca Beltrami, 6 di Emilio Gola) e musicale (due lettere di Francesco Paolo Tosti, tre di Giulio Ricordi, delle quali una con un bel sonetto in dialetto) milanese. Non mancano, tra le frequentazioni del Solanges, neppure i ruoli "ufficiali" della mialnesità (diversi sindaci sono rappresentati, tra i quali, con 4 lettere, Gaetano Negri, che fu anche scrittore notevole).