Giovanni Battista Gaulli, il Baciccio (1639-1709)

Details
Giovanni Battista Gaulli, il Baciccio (1639-1709)

Ritratto di Papa Alessandro VIII

olio su tela, con cornice intagliata e parzialmente dorata Sansovino, cm 73x61
Provenance
Già Venezia, Collezione Corrado, almeno fino al 1964.
Literature
R. Soprani-C.G. Ratti, Vite de' pittori scultori, ed arcitetti genovesi, etc., Genova, 1769, II, p. 82; M. Brugnoli, Contributi a Giovan Battista Gaulli, in 'Bollettino d'Arte', XXXIV, 1949, p.238, R. Enggass, The Painting of Baciccio, Giovan Battista Gaulli, 1639-1709, Clinton (Mass.), 1964, pp. 86-87, 159, fig. 113, A. Riccoboni, Antonio Zanchi e la pittura veneziana del Seicento, in 'Saggi e Memorie di Storia dell'Arte', 1966, pp.84, 107, 227 fig.104 (attr. a Zanchi); I. Chiappini di Sorio, in AA.VV., I pittori bergamaschi. Il Seicento, IV, 1987, p.581, n.150, p.658, fig.1 (attr. a Zanchi).

Lot Essay

Enggass (op.cit.) indica il rapporto del presente dipinto con una stampa raffigurante Alessandro VIII pubblicata da M. Guarnacci, Vitae et res gestae pontificum romanorum, etc.,, Roma, 1751, e sottolinea la rarità dell'effigie di questo papa, dovuta alla brevità della durata del suo papato (1689-1691). Lo stesso studioso indica la menzione del ritratto di Gaulli sia in Soprani-Ratti sia, in modo più generico, nelle Vite di Lione Pascoli (1730), e osserva che "Baciccio's portrait of Alexander, a far more personal interpretation than that of the statue which surmounts the pontiff's tomb in St. Peter's, catches the inroads of age as well as something of the internal erosions of this man who was once famed for his rigidity and intransigence" (p.86). Il Riccoboni (op.cit., 1966) e in seguito la Chiappini di Sorio (op.cit., 1987) hanno proposto un'attribuzione a Zanchi, ma senza tener conto del contributo di Enggass, e fondando il loro parere su raffronti con l'altro ritratto di Alessandro VIII ad Este, Abbazia di Santa Tecla. Il raffronto tra il ritratto di Este e quello qui offerto è puramente tipologico, mentre i caratteri stilistici del dipinto riconducono alle opere mature di Gaulli. Gli attuali proprietari ci comunicano che il dipinto qui offerto non è stato visionato da alcuno studioso dopo Robert Enggass, che lo vide prima di terminare la stesura della sua monografia su Gaulli.